Displaced Moving Average
Di Napoli è un nome che alla comunità italiana dice poco, al di là della curiosa parentela con la città del Vesuvio, ma che in America gode di una fama non indifferente, quando Lebeau, direttore del Technical Traders Bulletin, chiese al suo pubblico di lettori il trader che più avrebbero voluto vedere intervistato, la risposta fu corale: Joe Di Napoli.
Merito probabilmente della sua più che ventennale carriera, ma anche dello straordinario arsenale di strumenti e tecniche di trading nel frattempo realizzati Di Napoli, infatti, vanta una conoscenza come pochi della serie numerica di Fibonacci ed ha sviluppato sistemi di trading che si basano sulla Displaced Moving Average e sull'Oscillator Predictor.
La fama mondiale è giunta definitivamente nel 1990, quando il Super Traders Almanac premiò, come libro dell'anno, High Performance Futures Trading, edito da Probus Publishing, a cui Joe ha ampiamente contribuito.
Dopo la formazione in economia e in ingegneria elettronica, Joe Di Napoli è pervenuto ben presto al mondo del trading, e di lì a poco ha fondato la Coast Investment Software, che sviluppa e distribuisce i software da lui inizialmente concepiti ad uso personale. Ma andiamo per ordine.
La Displaced Moving Average è un tipo di indicatore ritardato che Di Napoli impiega per individuare i trend. In particolare, il nostro trader reputa la media mobile esponenziale a 3 giorni, ritardata di 3 giorni, come vera e propria dinamite sui mercati, quantomeno per individuare i trend di breve periodo.
In ogni caso, a prescindere dalla lunghezza della media mobile, il ritardo ottimale deve essere sempre compreso fra i tre e i cinque giorni. Anni e anni di ricerca gli hanno permesso di selezionare la media 7x5 (media mobile esponenziale a sette giorni ritardata di cinque giorni) e 25x5 come più affidabili in assoluto: quest'ultima in particolare ha permesso enormi profitti sul mercato obbligazionario negli ultimi anni.
Media mobile 3x3 su Indice FTSE Mib.
La cosa curiosa è che ben pochi impiegano le medie mobili a fini operativi ritenendole troppo semplici, troppo lente o generatrici di eccessivi falsi segnali, come se gli indicatori implementati in complessi trading system non sfuggissero a questi ultimi due handicap.
E, a proposito di trading system, da rilevare come Di Napoli non crede affatto al processo dell'ottimizzazione: tutto quello che fa è verificare, con i suoi occhi, come i vari strumenti operativi funzionino su diverse basi temporali, annoverandoli fra gli strumenti affidabili o fra quelli da tralasciare.
Una volta individuata la direzione del trend grazie alle medie mobili, il passo successivo consiste nell'individuare validi livelli di ingresso sul mercato e per questo Di Napoli si serve dei numeri di Fibonacci, ovvero dei due ratios più importanti, 0,382 e 0,618, nonché 1,618, che gli forniscono i livelli di ritracciamento più significativi, grazie anche all'utilizzo di Fibnodes, un software da lui stesso realizzato e distribuito.
Evidentemente, in un uptrend l'obiettivo è di entrare in acquisto sulla correzione, mentre nei downtrend l'intento è di vendere sul primo rimbalzo. Non ha nessun senso vendere allo scoperto nelle correzioni o entrare al rialzo sui rimbalzi! Se il mercato non sviluppa una reazione sufficiente a farlo entrare sul mercato, Di Napoli semplicemente non entra!
Non va, come si suol dire, a rincorrere il prezzo. Troppa gente spende la maggior parte del suo tempo a rincorrere l'occasione della sua vita, dedicando, invece, pochissimo tempo allo studio del mercato e delle tecniche di successo.
Per tornare a Fibonacci, Di Napoli usa la famosa successione numerica solo per l'individuazione dei livelli di ingresso e quindi, sull'asse delle ordinate (quello dei prezzi), e non su quello delle ascisse. Non si è mai posto l'obiettivo di determinare il momento in cui una data operazione deve essere chiusa.
Piuttosto, la sua strategia si basa sulla determinazione degli obiettivi logici di profitto, attraverso l'impiego del suo Proprietary Oscillator Predictor (a differenza di altri trader, il cui verbo dominante consiste nel lasciar correre i profitti, Di Napoli segue l’approccio a suo dire più logico) e dei multipli di Fibonacci. Nel primo caso si tratta di una coppia di numeri, calcolati giorno per giorno, che forniscono i livelli di ipercomprato e di ipervenduto per il giorno successivo, e che se raggiunti dai prezzi, indicano la necessità di prendere profitto.
La seconda strategia di trading è più complessa e richiede l'utilizzo di un particolare strumento, simile ad un compasso, che aiuta a proiettare il livello che presumibilmente raggiungeranno i prezzi, una volta sviluppate un'azione e una reazione (struttura A-B-C).
KEY OF THE DAY INDICATOR
Chi ha acquistato il corso della Dow Jones-Telerate già conosce le tecniche di Joe Di Napoli e in particolare avrà potuto (o meno) apprezzare il Key of the day Indicator. Lo riproponiamo qui a beneficio dei più...distratti.
Il Key of the day è un numero ottenuto calcolando una media mobile semplice a 3 giorni delle chiusure e spostandola in avanti di tre giorni. Fra l'altro, una serie di questi numeri, combinati fra di loro in maniera particolare, sono alla base del Proprietary Oscillator Predictor, una delle tecniche di cui si serve DiNapoli per stabilire quando è il momento di prendere profitto. Pertanto, calcolando la media semplice delle chiusure degli ultimi tre giorni, otterremo un numero che verrà messo a confronto con la chiusura di dopodomani, mentre per sapere il key of the day di oggi a tre, dovremo calcolare la media mobile semplice delle chiusure di ieri, oggi e domani.
Il funzionamento del Key of the day Indicator è esposto nel corso Fibonacci, Money Management and trend analysis, a cura di Joe DiNapoli.
Formula per MetaStock®:
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