L'alchimia e la pietra filosofale
L'alchimia metallica e quella degli elisir o quintessenze furono riscoperte in Europa nel tardo medioevo grazie agli scritti alchemici provenienti dalla Magna Grecia e alle tradizioni scientifiche arabe introdotte in Sicilia ed in Spagna.
L'alchimia è un'antica pratica che combina elementi di chimica, fisica, astrologia, arte, semiotica, metallurgia, medicina, misticismo e religione per il raggiungimento di tre obiettivi:
1. Scopo degli alchimisti era la creazione della vita e l'onniscienza, la conoscenza totale assoluta del passato, del futuro, del bene e del male. Una conoscenza riservata agli Dei.
2. Un’altra ricerca si focalizzava sul tentativo di creare la panacea universale, la cura di tutte le malattie con la conseguente immortalità. Panacea (in greco Πανάκεια) è una figura mitologica greca che personifica la guarigione universale.
3. L’area di interesse primario dell’alchimia è la trasmutazione dei metalli in oro. La trasmutazione è l'istante in cui l'energia dell'alchimista entra in comunicazione con la materia e permette di modificarla a proprio piacimento.
Lapis Philosophorum
La pietra filosofale, in latino lapis philosophorum, è la chiave per realizzare questi obiettivi.Questo concetto ha probabilmente avuto origine dalle teorie dell'alchimista Abu Musa Jabir Ibn Hayyan, noto anche col nome Geber, che analizzò i quattro elementi aristotelici (terra, acqua, aria e fuoco) nei termini delle quattro qualità di base: secco, umido, freddo e caldo.
L'ordine dei quattro elementi aristotelici non è indifferente in quanto i quattro elementi hanno dignità diverse.
• Laterra è l’elemento più volgare poiché sta più in basso, cade a fondo nell'acqua e nell'aria;
• L'acqua cade nell’aria ma sta sopra la terra;
• L’aria sta sopra la terra e sale dall'acqua verso l'alto;
• Il fuoco sta sopra a tutti gli elementi, si innalza addirittura nell'aria.
Dal mescolamento di questi quattro elementi trova origine il mondo volgare che si trova sotto la Luna.
Sempre Geber teorizzò che ogni metallo fosse una combinazione di questi quattro elementi. L’oro è da sempre considerato un metallo "immortale” per la sua intrinseca natura di incorruttibilità e inalterabilità nel tempo, era considerato la più perfetta delle sostanze, capire come produrlo da metalli vili significa svelare il segreto dell'immutabilità dell'oro e quindi ottenere la chiave per rendere immortale un corpo mortale. Per diversi secoli alchimisti e scienziati hanno rivolto tutti i loro sforzi alla ricerca della pietra filosofale, gli studi alchemici furono approfonditi da personaggi potenti, sia tra la nobiltà che nella sfera ecclesiastica, tra essi Alberto Magno (1193-1280), Ruggero Bacone (1214-1294) e Tommaso D'Aquino (1226-1274).
La chiesa ovviamente osteggiava l’alchimia ed è degna di nota la giustificazione degli alchimisti in relazione al concetto di "libero arbitrio" dell'uomo, così da farla accettare nell’ambito della teologia della chiesa cristiana.
Nel "Liber de segretis naturae seu de quinta essentia", un testo attribuito al filosofo spagnolo Raimondo Lullo (1235-1315) ma a onor del vero considerato apocrifo, il ragionamento in favore dell' Alchimia fu il seguente:"Dio non può fare quello che vuole, perché Egli può esercitare solo il bene. L'uomo invece può incorrere nel male perché ha a disposizione solo il calore del fuoco, per portare a purezza le cose terrene, ma con l'aiuto dei principi essenziali e con la fede potrà in futuro concepire e realizzare delle trasmutazioni naturali come già è in grado di compiere utili trasformazioni artificiali degli elementi naturali. L’alchimia perciò, che è la vera arte nel promuovere il sapere, non può essere condannata dalla Chiesa, in quanto la scelta tra il bene ed il male appartiene al libero arbitrio dell'uomo; quest’ultimo è frutto della sua ignoranza, ma l’ignoranza umana stessa è stata voluta dalla giustizia di Dio e quindi è un bene dal punto di vista del Dio Padre Onnipotente. L'uomo quindi può sbagliare provando e riprovando nella ricerca della Purezza, mentre Dio non può aver fatto assolutamente alcun errore ne alcuna ingiustizia."
Questa giustificazione non servì a Cecco d’Ascoli, autore del libro alchemico "L’Acerba", che fu messo al rogo a Firenze il 17 Luglio del 1327, il calore del fuoco fu considerato il mezzo per portare a purezza le cose terrene poiché sta sopra a tutti gli elementi, aria compresa.
Gli alchimisti basavano la loro scienza su un principio centrale, detto principio dello scambio equivalente: per ottenere qualcosa è necessario dare in cambio qualcos’altro che abbia il medesimo valore. La pietra filosofale ha un grandissimo valore permettendo di disobbedire a questo principio fondamentale senza avere conseguenze. Ovviamente non si ha notizia che qualcuno l’abbia mai trovata.
Il punto primario del discorso
E qui risiede il punto primario del discorso, ancora oggi, dopo molti secoli, l’uomo ricerca la pietra filosofale che gli permetta di guadagnare soldi senza alcuna fatica, solo che non si rivolge più all’alchimia ma al trading! Si pensa di poter creare dei sistemi che realizzino grossi profitti senza nemmeno la fatica di passare gli ordini al nostro broker, ricordo ancora divertito come qualche tempo fa venne in studio da me un simpatico e distinto signore per un corso sui trading system, mentre gli illustravo i fondamenti del trading notavo già la sua impazienza che sarebbe esplosa un’ora dopo. Con una calma serafica mi disse: ”senta, sinceramente, non ho il tempo e la voglia di imparare a programmare i sistemi automatici, quello che sta usando lei mi sembra più che buono, me ne venderebbe una copia da poter usare? E già che ci siamo mi potrebbe anche dire quali S.i.m. permettono l’immissione degli ordini in automatico? Così potrei lasciar lavorare il computer al posto mio quando non ho voglia di tradare”. Un caso disperato? No, sicuramente un signore alla ricerca della propria pietra filosofale e a nulla servì spiegare che una strategia ha come elemento critico lo slippage e il cambio della volatilità, il dover manutenzionare e sottoporre a continua verifica i sistemi era un elemento totalmente avulso dalla sua concezione del trading automatico!
Questa è la criticità di molti aspiranti trader, non c’è più la voglia e il piacere di imparare, studiare, scoprire e indagare nuove vie, si vuole tutto pronto e subito. Insegnare qualcosa a qualcuno che l’apprenda è diventato oramai un privilegio nel mondo del trading!
La morale...
Qualcuno deve avere il coraggio di dirvelo. Buttate via il vostro tempo se cercate la pietra filosofale.