Gli strumenti per fare trading sono tutti uguali?

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Articolo a cura di Enrico Stucchi.

Questo post è dedicato ai “principianti”. Sia ben chiaro, il termine principiante non vuole essere offensivo; anche i più esperti sono passati per questa fase. L’ho scritto stimolato da una conversazione in chat con un amico che mi chiedeva consigli su quali strumenti operare. Chiacchierando mi sono reso conto che non erano ben chiare le dinamiche con le quali calcolare la volatilità implicita dei vari strumenti e ho pensato di fare cosa gradita condividendo con tutti le considerazioni che ho fatto con lui.

La domanda se gli strumenti per fare trading siano o meno equivalenti tra loro è ovviamente retorica, perché è chiaro che ci siano notevoli differenze tra l’uno e l’altro. A me premeva sottolineare soprattutto quanto potessero essere redditizi (o pericolosi) i vari strumenti disponibili sul mercato. Nel trattare alcuni argomenti di money management e in particolar modo il SIZING di ogni posizione, mi è capitato spesso di osservare che il significato di un’affermazione del tipo: “UN LOTTO DAX VALE CIRCA QUANTO OTTO LOTTI EURUSD” non fosse chiaro a tutti.

Quando si sceglie uno strumento finanziario sul quale operare, non possiamo fare a meno di sapere “di quanti soldi si muova in media”. Questo è FONDAMENTALE. Prendiamo ad esempio il DAX e osserviamo il timeframe orario (H1). Nel momento in cui scrivo, l’ultima candela oraria ha avuto un range (Range=High-Low) di 29 punti. Tutti sappiamo (o dovremmo sapere) che per il lotto del future Dax, ogni punto vale 25 € (1 punto Dax = 2 ticks del valore di 12.5€ cad) e quindi la candela in questione si è mossa di 29x25=725 €. Nello stesso periodo, la candela oraria del cambio EURUSD si è mossa di soli 6 pips. Con il cambio attuale, ogni pip vale 7.31 € (10 $), quindi, nello stesso intervallo di tempo, mentre il Dax si è mosso di 725 €, il cambio EURUSD si è mosso di soli 6x7.31=43.9 €. Nella singola candela sotto osservazione il Dax si è mosso, in termini monetari equivalenti, 16 volte di più del cambio EURUSD.

Cerchiamo di essere un po’ più scientifici ed abbandoniamo il caso della singola candela osservata poco fa nel timeframe H1. La prima cosa che consiglio di fare è di plottare sotto al grafico l’indicatore “Average True Range” (ATR) a 100 periodi. La definizione dell’ATR la trovate su Traderpedia http://www.traderpedia.it/wiki/index.php/Average_true_range .

Ho scelto arbitrariamente 100 periodi per avere un’indicazione media abbastanza lunga di quanto si “muova” il prezzo. E’ chiaro che il range di una singola candela è molto variabile e che anche la sua media a 100 periodi non è stabile nel tempo. Il valore dell’ATR 100 fornisce però un’indicazione piuttosto accurata del “range medio” delle ultime 100 candele (uso il termine “approssimato” perché il “true range”non è esattamente uguale al range, specialmente in caso di gap, ma tralasciamo questa finezza perché non inficia il ragionamento complessivo). Ovviamente potreste valutare anche l’ATR a 200, o più periodi, se volete avere una visione di più lungo termine, oppure il classico a 14 periodi se volete confrontare la volatilità relativa di due strumenti finanziari su un periodo più breve.

Ritornando al confronto esemplificativo tra Dax e EURSUD, nel momento in cui scrivo, possiamo osservare che:

ATR 100 Dax H1: 33.41 punti (equivalenti a 835.25 €)
ATR 100 Dax Daily: 106.44 punti (equivalenti a 2.661 €)
ATR 100 EURUSD H1: 0.0013 punti (13 pips, equivalenti a 95.11 €)
ATR 100 EURUSD Daily: 0.0070 punti (70 pips, equivalenti a 512,13 €)

Quindi, in media, sulle ultime 100 candele, il Dax si è mosso, in termini di euro equivalenti, circa 8.8 volte l’EURUSD, su base oraria e 5.2 volte su base daily.

Dal punto di vista operativo questo significa che se sono abituato a tradare 1 lotto forex di EURUSD, e voglio passare al Dax, dovrò stare “molto più attento”, perché con 1 lotto di Dax posso sì guadagnare molto di più nello stesso intervallo di tempo, ma anche farmi molto ma molto più male. In questo caso, pur con i limiti dei mercati non regolamentati, posso pensare di utilizzare i CFD che mi permettono di frazionare il lotto. In modo analogo se sono abituato ad operare sul Dax con 1 lotto e voglio ottenere gli stessi risultati con l’EURUSD, dovrò “caricare la posizione” con 5-8 lotti.

Nella tabella sottostante, che rappresenta una fotografia attuale (che vi invito comunque a controllare perché non garantisco sia priva di errori), vi riporto la volatilità equivalente in euro, calcolata con l’ATR a 100 periodi, dei principali futures e cambi su diversi timeframe (M5, M30, H1, H4, D1, W1). Come potete osservare gli strumenti più volatili, su tutti i timeframe, sono il Dax, il FTSE MIB future, il gas naturale, l’oro spot e l’argento spot. Vi invito a replicare questa tabella sugli strumenti finanziari di vostro interesse, nei vostri timeframe preferiti.

Tabella vol.png

Contributi in Traderpedia

Curiosità:

  • Si deve a Enrico Stucchi, il 6 febbraio 2014, il primo utilizzo della parola Traderpediani :)
  • Questo articolo è stato estratto dal gruppo di discussione sul trading Traderpedia.

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