Intraday Momentum Indicator
L'analisi che si avvale della tecnica del japanese candlestick, per quanto antica e consolidata, si caratterizza negativamente per il fatto di essere limitata al solo aspetto grafico. In altre parole coloro che l'hanno importata nel mondo occidentale ci hanno fornito una metodologia che, pur brillante, è talvolta oggettiva, legata all'esclusivo riconoscimento dei caratteristici pattern contemplati. Manca la necessaria integrazione derivante dall'analisi algoritmica, integrazione che è solo parzialmente fornita dall'utilizzo dei tradizionali indicatori che l'analisi tecnica occidentale ha da tempo costruito.
Il merito di Tushar Chande, analista tecnico, sviluppatore di trading system e collaboratore di Technical Analysis of Stocks&Commodities, nonchè autore di The new Technical Trader, sta nell'aver concepito una serie di indicatori legati intimamente alla natura delle candele giapponesi: uno di questi è il Q-stick, o Quantitative candlestick, indicatore trend-following avente lo scopo di misurare il momentum a livello intraday; ma il fine di analizzare la natura delle candele che si formano sui grafici è raggiunto anche con l'IMI, o Intraday Momentum Indicator.
L'IMI ha una costruzione del tutto simile all'RSI di Wilder: da esso si differenzia per il fatto che prende in considerazione non la differenza fra la chiusura odierna e la chiusura del giorno precedente (interday momentum) bensì la differenza fra la chiusura e l'apertura di oggi (intraday momentum), ovvero, in sostanza, la lunghezza e il colore del real body che identifica la seduta. Per il resto, RSI e IMI sono fondamentalmente identici; per cui, posto:
IMIup = somma a n periodi dell'intraday momentum positivo;
IMIdown = somma a n periodi dell'intraday momentum negativo.
avremo:
In altre parole, volendo calcolare un IMI a 14 periodi (giorni, per esempio), dovremo considerare, negli ultimi 14 periodi, le giornate in cui il titolo ha chiuso al rialzo rispetto all'apertura, cioè quando il grafico sarà raffigurato da una candela bianca (IMIup), e rapportare la somma di questi valori ad un denominatore formato dalla somma di IMIup e IMIdown che, ovviamente, non è altro che la somma delle differenze fra chiusura e apertura negli ultimi 14 giorni in cui la candela sarà stata di colore nero.
Per rendere ancora più chiara la costruzione il foglio di calcolo in questa pagina fornisce un esempio di IMI a 9 giorni. E ovvio che le stesse considerazioni potrebbero essere fatte su un grafico settimanale o, al contrario, su uno a rilevazioni orarie.
Il grafico di Mediobanca mostra abbastanza chiaramente lo scopo che l'IMI si prefigge: dato che l'intraday momentum inverte la sua rotta prima dell'interday momentum, ciò sarà visibile dal colore e dalla forma delle candele, ma ancor prima dal comportamento dell'IMI, che tenderà ad appiattirsi prima, e poi ad allontanarsi dalla zona di eccesso, per approssimarsi alla zona centrale. Cioè, un mercato - o un titolo - che, reduce da un ribasso, dà inizio ad una formazione di inversione che precede il successivo rialzo, vedrà il suo IMI passare da valori bassi e inferiori a 30, a valori che tenderanno man mano verso 70, per il succedersi delle prime candele bianche alle candele nere; e viceversa, un mercato in fase di topping inizierà a presentare, prima timidamente, poi sempre più decisamente, le famose candele nere: in questo caso avremo un IMI che, raggiunta la fascia superiore di oscillazione, si curverà verso il basso, dirigendosi verso 30.
Un'avvertenza, peraltro ovvia: dato che l'intraday momentum anticipa sempre l'interday momentum, è il caso di non saltare sul treno ancora in corsa, per quanto in rallentamento, e piuttosto attendere i segnali concreti forniti da altri indicatori, come ad esempio il CMO, sempre di Chande. L'IMI, lo ricordiamo ancora, serve a segnalare l'esaurimento di un trend e l'inizio di un nuovo trend, ma approfittare delle sue indicazioni per entrare sul mercato potrebbe comportare un'azione prematura; meglio chiudere le operazioni in essere, al raggiungimento delle fasce estreme di oscillazione, e attendere i segnali forniti dal CMO per entrare sul mercato, questa volta nella direzione contraria.