Certificati di deposito

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Versione del 18 ott 2013 alle 12:18 di imported>Stefano Fanton
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I certificati di deposito (CD) nascono come evoluzione diretta dei libretti vincolati ma, a differenza dei libretti di deposito a risparmio, sui certificati di deposito è possibile effettuare solamente un unico versamento iniziale con un vincolo prefissato che può variare dai 3 ai 60 mesi. I certificati di deposito vengono emessi con importi minimi e multipli, non è possibile integrare il versamento iniziale come pure provvedere a prelievi nel corso della vita del certificato. Nel caso in cui il depositante debba prelevare la somma depositata prima della scadenza, è la banca emittente che provvede alla negoziazione del certificato. Per i certificati con scadenza superiore ai 18 mesi, trascorsi i primi 18 mesi la banca può provvedere all’estinzione anticipata del certificato.

L’aliquota di trattamento fiscale di tassazione degli interessi attualmente (2011) è unificata per tutte le tipologie di scadenza al 27%.
I certificati di deposito possono essere emessi al portatore o nominativi; in caso di smarrimento o furto è prevista la procedura di ammortamento come per i libretti di deposito. Il tasso di interesse può essere fisso o variabile e il pagamento degli interessi può avvenire in unica soluzione alla fine del vincolo, oppure essere rateizzato ogni 6 mesi (solitamente per le scadenze più lunghe).

Alla scadenza del certificato, il deposito diventa infruttifero senza possibilità di un rinnovo automatico a meno che il certificato stesso non sia stato dato in custodia ed amministrazione alla banca nel qual caso è compito della banca provvedere automaticamente ad accreditare gli interessi sul conto corrente del depositante e a rinnovare l’investimento.

Esistono dei certificati di deposito cosiddetti zero coupon (senza cedole) ovvero certificati in cui il rendimento viene calcolato con la differenza fra il prezzo di emissione e quello di rimborso.

Rischi per il sottoscrittore

Sono diversi i rischi che il sottoscrittore di un CD si assume:

  • Rischio di liquidità: i CD con durata inferiore ai 18 mesi non possono essere liquidati anticipatamente, possono però essere ceduti a un altro "investitore". Ammesso che si trovi.
  • Rischio di tasso: in caso di variazioni dei tassi di mercato la cedola è costante. (Esistono anche tipologie di CD a tassi variabili)
  • Rischio in caso di smarrimento o furto: è un rischio che esiste solo se il CD non è depositato in un dossier titoli, è un rischio praticamente inesistente al giorno d'oggi.

Vedi anche: