Chande Trendscore

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I mercati vengono tradizionalmente distinti, ai fini operativi, in trending markets e trading markets: nei primi si ha la percezione immediata, anche visivamente, di un trend ben definito, un trend che si concluderà quando si avrà la prova evidente (Dow insegna) dell'inizio di un nuovo trend di direzione contraria. I trading markets sono invece tipicamente caratterizzati da andamento dei prezzi non ben definito e da oscillazioni quasi casuali. A dispetto del nome che li caratterizza si prestano poco al trading, contrassegnati come sono da un andamento convulso che farebbe andare in tilt il più rodato dei trading system.

Proprio i trading system incorporano al loro interno degli indicatori, più o meno complessi, in grado di segnalare con una certa affidabilità l'inizio e la fine di un trend. Nelle fasi accennate di mercato "orizzontale" (in trading range, per essere più precisi) il trading system si asterrà dal segnalare operazioni, suggerendo la chiusura delle posizioni in essere onde evitare l'insorgere di falsi segnali. È chiaro a questo punto che una delle esigenze più sentite è quella di individuare un indicatore che segnali la presenza di queste fasi di mercato a tendenza indefinita, e che segnali altrimenti la forza del trend sottostante.
Tushar Chande ha recentemente sviluppato un interessante quanto semplice indicatore, il Trendscore, che si propone di segnalare appunto quando il mercato - o il titolo seguito - è in fase "trending", ovvero "trading".

Diciamo subito che le alternative per l'analista sono correntemente ben poche: taluni usano l'ADX, nell'ambito del Directional Movement System di Welles Wilder, altri (ben pochi, in verità) fanno riferimento al Vertical-Horizontal Filter, non mancano quelli che impiegano l'indice di determinazione (r al quadrato), direttamente mutuato dall'analisi statistica della regressione.
Ma sfortunatamente nessuno di questi indicatori è perfetto: il VHF, per esempio, non indica ne' il segno ne' la direzione del trend, mentre l'ADX appare in alcuni casi poco reattivo; per non parlare della scelta del numero di giorni da prendere in considerazione.

Il Trendscore di Chande invece si propone di segnalare sia la direzione del trend, sia la sua forza, attraverso una scala che varia da -10 a +10. Si diceva poco fa che la logica sottostante la sua costruzione è abbastanza semplice: si parte infatti dal confronto fra la chiusura di oggi e quella di n giorni fa, se la prima è maggiore o uguale alla seconda, si segna un punto, altrimenti si segna -1. Dopodiché si confronta la chiusura di oggi con quella di n+1 giorni fa.

Analogamente a quanto visto prima, si sommerà un altro punto se la chiusura di oggi non è inferiore a quella di n+1 giorni fa, -1 nel caso contrario. Il processo continuerà fino a quando si saranno eseguite tutte le comparazioni da 11 a 20 giorni fa. Il Trendscore così potrà variare da -10 a +10: se la chiusura di oggi sarà superiore a tutte le precedenti chiusure il Trendscore segnerà più dieci, se la chiusura di oggi è inferiore a tutte le precedenti chiusure, il Trendscore segnerà -10.
È evidente a questo punto che il Trendscore potrà essere definito come la somma (a 10 giorni) di tutti gli "scores" fatti segnare da 11 a 20 giorni fa, così come è evidente che si potrà prendere in considerazione un periodo di tempo più o meno lungo, a seconda della propria sensibilità operativa e del trend sottostante il titolo considerato.


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Chande Trendscore 


Una volta visualizzato il Trendscore congiuntamente ad un titolo, appare evidente come lo stesso si presti ad una serie di interpretazioni. Questi sono i suggerimenti offerti dall'autore:
• si può impiegare l'attraversamento della linea dello zero come segnale anticipatore, o anche comprare quando il Trendscore diventa positivo e vendere quando diventa negativo;
• cautelativamente, si può impiegare una sorta di "regola del 3x3", attendendo tre giorni dal raggiungimento degli estremi prima di prendere posizione;
• si può impiegare una strategia volta all'acquisto quando l'indicatore passa da -10 a +5 e alla vendita quando l'indicatore passa da +10 a -5, impiegando la metodologia SAR (Stop and Reverse), che consente di stare sempre sul mercato;
• infine si può combinare il Trendscore con una media mobile, entrando sugli incroci, come avviene con l'Oscillatore Stocastico.

Tutto dipenderà dal proprio stile di trading, che potrebbe per esempio richiedere un indicatore con orizzonte temporale più breve o più ampio dei 10 giorni, anche se il primo potrebbe essere troppo volatile, producendo troppe indicazioni di inversione di tendenza, mentre il secondo potrebbe rivelarsi eccessivamente più lento. Gli esempi in queste pagine danno un'idea del funzionamento di questo mirabile indicatore. Si noti in particolare il confronto con l'ADX di Wilder, un autore ormai leggendario a cui Tushar Chande viene da tempo paragonato.


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In questo grafico si nota bene la differenza fra il Trendscore e l’ADX di Wilder: mentre il primo oscilla tipicamente fra -10 e +10, evidenziando le fasi di forte “trending”, l’ADX risponde leggermente in ritardo alle inversioni di tendenza ed inoltre si muove in ranges più ristretti.

Vedi anche: