Deviazione standard
La deviazione standard, o scarto quadratico medio, è una misura statistica della variabilità di una serie storica, ottenuta dalla radice quadrata di una particolare misura della dispersione di valori intorno ad un valore caratteristico (radice quadrata della varianza).
La varianza è ottenuta come segue:
Quindi la varianza è la somma dei quadrati delle differenze di ciascun valore di una serie storica, rispetto al valore medio (x), rapportata al numero di valori componenti la serie.
La deviazione standard invece è la radice quadrata delle varianza:
La deviazione standard è di enorme utilità in analisi tecnica, oltre ad essere parte di parecchi indicatori (è alla base del CCI, Commodity Channel Index, e delle Bande di Bollinger, tanto per fare un esempio), è essa stessa un indicatore.
In statistica la deviazione standard è una misura della volatilità: il confronto dell’andamento assunto da questo indicatore con quello di un titolo consente di individuare possibili aree di arresto di un trend e di inversione. È molto probabile che un nuovo trend abbia luogo una volta che la deviazione standard raggiunge bassi valori anomali, così come una volatilità elevata segnala l’esaurimento di una tendenza.
È chiaro che occorrerà “tarare” la lunghezza ottimale della deviazione standard, ma questo dipende dalla natura speculativa dello strumento finanziario e, come sempre, dalla sensibilità dell’analista. Una misura abbastanza diffusa è data dai 20 giorni, che all’incirca corrispondono al mese. Una semplice misura della volatilità è data dal range, ovvero dall'escursione massima (H-L) fatta segnare dai prezzi nell'arco del periodo osservato, è una soluzione che funziona bene la maggior parte delle volte ma che non tiene conto del gap di apertura. Molti profittevoli sistemi automatici basano il loro motore operativo proprio sulla variazione del range di oscillazione dei prezzi.