Il trading intraday

Da traderpedia.
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«Più lontani si va e meno si apprende.
Per questo l’uomo saggio non cammina e arriva.»

(Lao Tzu)


Il trading intraday mette a nudo la personalità del trader e dello scalper con una velocità sconcertante. Rivela chi sei ed elimina ogni inganno della mente. Quando compare la paura o si è capaci di affrontarla o la si ignora finendo per subire devastanti conseguente. I portafogli degli speculatori multiday sono pieni zeppi di titoli acquistati per l’intraday, operazioni di breve andate male che si spera risaliranno. Così procedendo si permette a una piccola perdita di trasformarsi in una grande perdita e, soprattutto, si perde la serenità necessaria per operare correttamente perché si sa di aver sbagliato. A prescindere da come andrà a finire.

Lao Tzu ci ha lasciato una frase sulla quale vale la pena soffermarsi: «Invece di maledire il buio è meglio accendere una candela.» Allo stesso modo il trader intraday, invece di procedere per tentativi, alla cieca, deve utilizzare dei metodi oggettivi per compiere le proprio scelte tecniche. Sviluppare un protocollo operativo che sia adatto alla propria personalità è uno dei fattori chiave per la creazione di un duraturo trading profittevole.

In un certo senso si può affermare che l’attività dello scalper è statica mentre quella del trader intraday è dinamica. Un’affermazione apparentemente paradossale che merita un approfondimento. Lo scalper concentra la propria operatività “staticamente” sul book, è in agguato, in attesa, vigile ma fermo. La sua attesa lo rende statico perché il valore tempo sembra non esistere per lui, lavora sugli scalini dei prezzi incurante se un trade durerà 10 secondi o 5 minuti. Lo scalper, per definizione, fa delle scalpate sul mercato che non durano mai più di qualche manciata di minuti salvo i casi di trasformazione del trade in un “trade perfetto”. Non segue grafici, almeno nella versione più ortodossa e primitiva, niente indici esteri, niente oscillatori o medie mobili. E’ lì, staticamente in agguato sul book.

Lo scalper è un trader statico,
non dinamico!

Il trader intraday invece è dinamico nella propria operatività. Possiede un arsenale di tecniche, metodologie operative e tattiche che lo scalper non ha. Può incrementare o decrementare la propria posizione con le più disparate strategie, può e anzi deve, seguire il future di riferimento, può, ma non è obbligato a farlo, seguire il book in contemporanea col grafico. La dinamicità del trader intraday è il risultato delle molteplici possibilità che gli si aprono dinnanzi ai prezzi mutevoli, l’ampiezza dello stop solitamente non tiene conto del book ma dei livelli che i grafici disegnano sul monitor.

Il trader intraday è un trader dinamico,
non statico!

L’ampiezza degli strumenti che possiede è molto vasta, il primo strumento è senz’altro il book che, anche se utilizzato marginalmente, ha una sua grande importanza nella fase di valutazione immediata dei segnali tecnici, può infatti evitare alcuni falsi segnali che risultano immediatamente visibili in un book inefficiente. Tuttavia lo strumento principale del trader intraday è un altro, il grafico. Una potente rappresentazione dei prezzi alla quale è possibile applicare innumerevoli tools di analisi, un vero e proprio arsenale a disposizione del trader.  

Uno scalper può benissimo fare a meno di un grafico per la propria operatività mentre l’operatività di un trader intraday sarebbe impossibile senza un grafico che si aggiorna in real-time. Il grafico non è altro che la rappresentazione degli scambi effettivamente conclusi nel mercato, a differenza del book non palesa le intenzioni dei compratori e dei venditori, ma ne evidenzia le azioni passate.

Occorre prestare una grande attenzione quando si analizza un grafico perché mentre il book evidenzia quello che è il mercato, il grafico è, per definizione, quello che è stato il mercato.

I principali grafici per il trading intraday sono:

A parte il grafico a 5 minuti e quello a 15, tutti gli altri grafici possono trovare un concreto utilizzo anche nell’operatività dello scalper che fa pur sempre trading intraday.

L’aspetto piacevole del trading intraday è che si vedono immediatamente i frutti della propria operatività. Guadagno e perdita appaiono come entità mutevole, instabile e capace di condizionare non solo il trade corrente, ma anche quelli successivi.

Iniziare bene predispone il trader intraday al rispetto delle regole, gli stop loss vengono rispettati e l’attesa diviene facile, quasi naturale. Ma se la perdita compare già nel primo trade ecco che il trader dovrà lavorare non per guadagnare, ma per il più ingrato dei compiti: recuperare una perdita.
Deve passare il concetto che le perdite non si recuperano mai. Sono legate al tempo in cui sono comparse, il denaro che recupera una perdita non è mai lo stesso, la perdita non va recuperata. Si devono fare nuovi profitti!

In special modo nel trading intraday non sono le conoscenze tecniche ad essere messe alla prova bensì quelle “emotive”. Il trading intraday ti mette a nudo, rivela il tuo carattere e impedisce alibi di ogni sorta, non si tratta di sfortuna o di fortuna ma di un approccio funzionale o meno. L’effetto leva che gli intermediari permettono consente di operare con capitali che non si possiedono, insieme ai titoli si compera una grande quantità di stress e di ansia che non sempre è possibile cedere. Inoltre, erroneamente, si ritiene il trading intraday più facile di quello multiday ma non è assolutamente così.

A fronte di stop loss più piccoli vi è la possibilità di fare molte più operazioni e di sottoporsi a una quantità di stimoli e pressioni davvero ingestibili per chi non ha il giusto addestramento. Non ci sono scorciatoie, si tratta proprio di un addestramento!

Una desensibilizzazione che non si può imparare nei libri o nei corsi ma che, inevitabilmente, si deve vivere nella propria pelle.
Il confronto per la supremazia passa, oltre che per la tecnica, per lo stomaco di ogni trader.

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