Mass media

Da traderpedia.
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«Disciplina e metodo sono due qualità indispensabili nel trading professionale. Generalmente si associa al samurai la massima forma di controllo emotivo, anche perché l’analisi candlestick giapponese ha un ruolo assolutamente primario nella valutazione dei movimenti. Tuttavia anche il samurai più esperto è esposto ai venti del fato e a visioni fumose frutto di interpretazioni errate. La ricerca della notizia non deve possedere un ruolo centrale nel processo decisionale».


Le mie idee, i miei pensieri, i miei valori… A volte, riflettendo con spirito critico mi chiedo se quell’aggettivo possessivo, miei, abbia un senso logico. In effetti le idee di ogni persona sono frutto, in qualche misura, anche dell’ambiente sociale che frequenta, del periodo storico in cui vive, delle esperienze personali e, perché negarlo, della percezione che si ha di un problema o di una situazione. Tuttavia la verità è spesso un panorama che muta in funzione del nostro punto di osservazione.

Anche nel mondo degli investimenti il modo di operare in borsa è frequentemente influenzato dall’ambiente esterno, in particolare da mass-media come la stampa, la televisione, la pubblicità o la radio, spesso utilizzati per trasferire al mondo esterno, alle masse o a specifiche categorie di persone, messaggi, informazioni e notizie che finiscono inevitabilmente per incidere sul comportamento collettivo. Le voci e le indiscrezioni che provengono dai mass-media vanno ascoltate e valutate con prudenza e sempre con spirito critico, così come quelle che giungono da amici “ben informati”, che passano all’investitore ingenuo le primizie confidenziali. L’invito è, per chi vuol operare in borsa con professionalità e buon senso, di sottoporre al giudizio critico della ragione ogni informazione che vuole trasformare Piazza Affari in Piazza dei Miracoli.

Un tempo il giornalista nel dare le notizie si limitava a informare sui fatti. Oggi, invece entra nel merito della questione, vuol dare la sua opinione e in buona o mala fede finisce per influenzare il lettore. Il modo di diffondere informazioni “orientate” ha fatto perdere di vista quello che per l’investitore era il modo più prezioso per operare e guadagnare in borsa, ossia quello di seguire semplicemente la tendenza del mercato, senza chiedersi il motivo di questo o quell’evento. Cercare le cause per cui il prezzo deve salire o scendere è un comportamento dispersivo, così facendo si dimentica che nel prezzo di un titolo sono comprese una pluralità di variabili, molte delle quali imponderabili, quali il valore effettivo del titolo, le aspettative, le paure, la situazione economica e politica del Paese e, infine, l’effetto variabile che può produrre la notizia stessa.

L’investitore vuole capire le notizie e le implicazioni che esse hanno, dimenticando che investe per guadagnare, in buona sostanza, anche se può sembrare un’assurdità, le notizie spesso servono solamente a far perdere di vista l’obiettivo del trader creando un continuo e persistente stato di ansia e di insicurezza operativa. Riflettiamo: mai come ora abbiamo avuto a disposizione un flusso di notizie così grande, e possiamo operare con strumenti che solamente pochi anni fa erano impensabili: prezzi in tempo reale, book a cinque livelli o possibilità di comprare in pochissimi secondi.

Eppure, nonostante tutte le notizie e tutti gli strumenti disponibili, molti investitori riescono a perdere buona parte del loro capitale al primo ribasso. Nel trading non deve interessare il perché un titolo sale o scende, basta il fatto che si muova. Diversamente veniamo distratti dal vero obiettivo che è quello di guadagnare dalla speculazione in borsa e non di capire il motivo per il quale uno strumento finanziario si muove.

Non vanno però confusi gli strumenti operativi con le capacità operative. È troppo facile cadere nell’errore di ritenersi bravi solamente perché possiamo disporre di strumenti molto ricercati. Non si può diventare un buon chirurgo solo per aver comprato un buon bisturi.

Nessuno di noi diventa bravo ad operare in borsa solo perché dispone di ottimi strumenti e buone fonti informative, sono fattori importanti, ma per guadagnare ci vogliono anche altre cose. Inoltre è veramente riduttivo associare il “giornale” al concetto d’informazione. Con i ritmi frenetici della vita moderna, gli specialisti della carta stampata hanno dovuto adeguarsi e per non perdere competitività devono essere sempre più rapidi.

Il mondo è diventato più piccolo, le distanze si sono ridotte e riusciamo ad essere informati immediatamente su tutto quello che succede in questo piccolo mondo. Non stiamo più vivendo “alla giornata” ma scandiamo il tempo della vita in ore, minuti, secondi e tutto deve essere “just in time”, ossia, tutto diventa immediatamente disponibile.

Oggi viviamo nel mondo dell’informazione. Le notizie che i giornalisti della generazione passata davano erano grezze, cioè dovevano essere interpretate dall’utente; ora sono spesso ben selezionate e confezionate, senza che sia necessario sforzarsi troppo per interpretarle.

I mass media hanno poi integrato le loro informazioni con la pubblicità, definita l’anima del commercio ma in realtà utile strumento per fare acquistare al consumatore quello che non gli serve. Anche nel campo del trading la pubblicità ha svolto e svolge tutt’ora un ruolo primario. Molti titoli azionari non sono comperati dagli investitori ma sono venduti all’investitore insieme ad un carico di aspettative e di speranze a volte deludenti.

Questo accade sempre ad ogni nuovo collocamento azionario: non è solo il titolo ad essere comperato dall’investitore, con esso gli viene venduto anche un carico di aspettative.

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