Open interest
«Molte volte, nella vita, troviamo una moneta che ci è data dal destino e pensiamo che questo sia l’unico tesoro della nostra vita. Finiamo per attribuirgli tanto valore che il destino - lo stesso che ci ha consegnato la moneta - s’incarica di riprendersela. Chi ha molta paura di scegliere compie sempre la scelta sbagliata.» (Paulo Coelho)
Il dato del volume riveste una fondamentale importanza nella validazione delle rotture tecniche di supporti, resistenze e formazioni grafiche. Generalmente rappresenta la partecipazione al movimento del mercato e quindi ne sancisce la validità tecnica. I volumi sono altresì importanti nelle fasi di congestione dove devono risultare contenuti, segnalando la mancanza di forza per uscire dalla congestione.
Tuttavia, per chi opera sui derivati, il volume non è il solo dato rilevante, particolare importanza assume l'open interest che esprime il numero di contratti aperti, futures o opzioni, in un determinato momento e su una singola scadenza. L'interpretazione è molto simile a quella dei volumi, si presta particolare attenzione al numero di posizioni aperte, nella sostanza in presenza di un trend rialzista il derivato dovrà essere sostenuto da livelli crescenti di open interest, a riprova della partecipazione degli operatori al movimento in atto, viceversa un basso valore di open interest rappresenta una crescita debole, non supportata dal grosso degli operatori.
I dati dell'open interest sono in tempo reale per i futures mentre per le isoalpha sono in ritardo di un giorno, l'open interest è un valore che parte da 0 e cresce con l'apertura di nuove posizioni e diminuisce con la chiusura delle stesse. Ovviamente avremo due diverse informazioni in funzione dell'orizzonte temporale, intraday (calcolato e aggiornato nel corso della seduta di negoziazione) e a fine giornata (calcolato sui contratti mantenuti aperti alla fine della giornata).
L'open interest è una grandezza, è bene ribadirlo, diversa dal volume intermediato. I contratti aperti e chiusi all'interno della giornata non producono alcuna variazione dell'open interest. Inoltre, alla fine delle scadenze dei futures, il terzo venerdì dei mesi di marzo, giugno, settembre e dicembre, l'open interest tende a zero nei giorni immediatamente precedenti alla scadenza tecnica. Questo avviene per il cambio di negoziazione del contratto, si chiudono i contratti in scadenza e si passa alla scadenza successiva più vicina tramite il roll-over.
Così facendo l'operatore trasferisce la propria operazione sulla scadenza successiva andando ad incrementare l'open interest sulla nuova scadenza.
Quattro casi distinti
L'Open Interest va interpretato in simbiosi con i prezzi, vi sono sostanzialmente 4 casi distinti:
1) prezzi crescenti e open interest crescente: i rialzisti acquistano
2) prezzi decrescenti e open interest decrescente: i rialzisti vendono
3) prezzi crescenti e open interest decrescente: i ribassisti liquidano
4) prezzi decrescenti e open interest crescente: i ribassisti vanno short
Vediamo i diversi casi nel dettaglio cominciando da prezzi crescenti e open interest crescente. La prima cosa da notare è la concordanza tra prezzi e open interest, questo è un segnale di concordanza e quindi di validazione della crescita, i rialzisti stanno incrementando le posizioni long confermando la tendenza in atto.
La stessa considerazione, ma con implicazioni operative opposte, si ha quando i prezzi decrescenti sono accompagnati da un open interest crescente. In questo caso aumentano le posizioni short e quindi la tendenza ribassista viene confermata.
Se invece si è in presenza di divergenze nell'andamento tra prezzo e open interest la tendenza in atto non è solida e si delinea un quadro di indebolimento con una probabile inversione della tendenza, è il caso di prezzi crescenti e open interest decrescete e di prezzi decrescenti e open interest crescente. Si devono, in altre parole, ricercare le conferme dell'andamento in atto.