Stress da trading

Da traderpedia.
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“Sorridi... così nessuno si accorge di quanto stai perdendo.”


Diciamocelo chiaramente, tra errori di logica, rischio rovina, sviluppo coerente, volatilità improvvisa e stop che saltano, lo stress che si prospetta a un trader è veramente elevato. Il tempo che abbiamo a disposizione non è più sufficiente per fare ciò che desideriamo, ci vediamo costretti a fare continuamente delle scelte riduttive, sacrificando molte delle nostre naturali vocazioni o aspettative per favorirne altre meno gratificanti, ma più contingenti. Nello sviluppare un sistema si ha una fretta enorme di finire e quando si è pronti ad operare magari si incappa subito in una fase a bassa volatilità creando situazioni se non di insicurezza, certamente di disturbo, tutto è scandito da Cronos, l'avaro dio del tempo.

L'anticamera di molte patologie

Lo stress può essere considerato l'anticamera di molte patologie psicosomatiche, se l'investitore è stressato le sue scelte subiscono delle sollecitazioni negative, spesso le scelte sono improvvisate, fatte quasi per togliersi una preoccupazione, senza il minimo appello alla razionalità e tanto meno secondo qualche metodo operativo. In queste condizioni l'investitore è quasi pervaso da un istinto distruttivo che lo spinge ad agire sconsideratamente ed in questo caso, gli errori non si fanno attendere.

L’incapacità di chiudere le posizioni accettando le perdite diviene il primo sintomo di affaticamento emotivo, alle perdite di borsa fa seguito un incremento dello stress che produce altre perdite, magari di slippage psicologico, avviando un meccanismo perverso che tende a riprodurre alternativamente cause ed effetti in un ciclo inarrestabile. Se ciò accade è certamente venuto il momento di smettere l’operatività per qualche mese.

È infatti solo questione di tempo, alla fine lo stress da trading colpisce tutti coloro che operano in borsa, i primi segnali si manifestano con un eccessivo coinvolgimento emotivo davanti a guadagni o a consistenti perdite di denaro.

Siamo maggiormente coinvolti emotivamente tutte le volte che i guadagni o perdite sono improvvise, quando queste interessano o superano il limite delle quote di denaro disponibili, in questi casi c’è una contrazione dell’autostima cui subentra uno stato d’animo ansioso con momenti di panico. In queste condizioni lo stress da trading ci costringe ad uscire dal mercato, una volta fuori subentra una sorta di “crisi d’astinenza”, un bisogno impellente di rientrare e riprendere ad operare.

Anche l'atteggiamento di attesa davanti ad un mercato statico, privo di contrattazioni e di movimenti significativi delle quotazioni dei titoli, produce affaticamento emotivo. Allo stesso modo un eccesso di volatilità sollecita in modo dinamico la nostra mente a decidere in seguito all'incalzare delle variazioni. Sono situazioni di tensione psicologica che se permane nel tempo può provocare forme di stress che impediscono di essere disciplinati.

Lo stress da trading fa perdere, oltre ai soldi, l’integrità funzionale del fegato, i soldi si possono riguadagnare, ma per recuperare il ritorno alla piena efficienza del fegato i tempi sono notevolmente più lunghi e incerti. Lo stress non permette di dormire serenamente, non dà la tranquillità necessaria per operare obiettivamente, ferma quando state per impartire l'ordine di acquisto o di vendita, pone in uno stato di profonda insicurezza e apatia.

Perché lo stress è da tenere in grande considerazione

Per un trader lo stress è un elemento di primaria importanza che, tuttavia viene ampiamente trascurato. Lo stress, quando si presenta, inficia le decisioni operative che ne sono pesantemente condizionate. La gestione degli stop loss viene posta in secondo piano rispetto alla speranza di un recupero, la paura prende il sopravvento e blocca le capacità decisionali. L'attesa diviene inazione e l'inazione distrugge il capitale psicologico residuo.

Diamo un'occhiata al grafico intraday che segue, il movimento laterale è racchiuso in un'oscillazione di poco più dell'1,5% e permette ben poche operazioni tecniche, eccezion fatta per chi riesce a comperare ai minimi e vendere ai massimi. Una situazione altamente stressante per un trader discrezionale che attende rotture tecniche, segnali operativi, pattern o qualsiasi configurazione grafica. Resta solo da fare una cosa: attendere pazientemente. L'attesa, per chi non è preparato, è peggio dell'inazione.


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Lo stress è come un virus, se non viene gestito appena compare condizionerà ogni aspetto del trading rendendo poco lucida la valutazione corrente del mercato. La controparte dello stress è la fiducia incondizionata che un aspirante trader pone nelle proprie capacità arrivando a preoccuparsi di stabilire l'entità del profitto annuo atteso piuttosto che delle possibili perdite da sopportare.

Gestire lo Stress

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Uno psicologo stava spiegando come gestire meglio lo stress. Sollevò un bicchiere d’acqua e tutto il pubblico immaginò che avrebbe posto la solita domanda: “Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?”
Quello che invece domandò fu: “Quanto credete che pesi questo bicchiere d’acqua?”
Le risposte variarono da 250 a 400 grammi.
“Il peso assoluto non conta, - replicò lo psicologo - dipende dal tempo per cui lo reggo. Se lo sollevo per un minuto, non è un problema. Se lo sostengo per un’ora, il braccio mi farà male. Se lo sollevo per tutto il giorno, il mio braccio sarà intorpidito e paralizzato. In ogni caso il peso del bicchiere non cambia, ma più a lungo lo sostengo, più pesante diventa.” E continuò: “Gli stress e le preoccupazioni della vita sono come quel bicchiere d’acqua. Se ci pensate per un momento, non accade nulla. Pensateci un po’ più a lungo e incominciano a far male. E se ci pensate per tutto il giorno, vi sentirete paralizzati e incapaci di far qualunque cosa.”

Lo stress nel trading non è una cosa grave, a meno che non ci si ostini ad ignorarlo. Una volta che si presentano i sintomi, il rimedio è unico, tanto semplice quanto efficace: è giunto il tempo di staccare la spina. Basta chiudere le posizioni, prendersi delle obbligazioni e smettere di pensare alla borsa. Se ne riparla fra tre mesi.

Tuttavia appare difficilissimo riuscire a stare fuori del mercato, è come una droga dalla quale ci si disintossica dopo molti anni, anche perché comunemente lo stress si accompagna con l’assuefazione da trading.

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