Tick

Da traderpedia.
Versione del 23 apr 2012 alle 16:34 di imported>Stefano Fanton
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«Tutte le decisioni definitive sono prese in uno stato d'animo che non è destinato a durare.»
(Marcel Proust)


Vi sono diversi modi di rappresentare le proposte di acquisto e vendita, possono mancare alcune informazioni ed essercene altre ma per tutti i book sono presenti le prime 5 proposte di acquisto e vendita con le rispettive quantità. Il tick è la variazione minima di uno strumento finanziario.
Osserviamo la prima proposta in denaro / lettera su Eni.

Book eni 4.jpg


Le proposte sono di 26.19 in acquisto contro 26.20 in lettera. Ciò significa che se acquisto a 26.19, mettendomi in paziente attesa e sperando che il livello non ceda, posso mettermi in vendita a 26.20 e, in caso di un incrocio guadagnare 1 tick, ovvero una variazione minima pari a 0.01€.

Ipotizzando di aver fatto l’operazione con 5.000 pezzi il guadagno sarebbe di 5.000x0.01= 50 euro, a questa cifra vanno tolte le commissioni che, soprattutto per chi fa scalping, devono essere le più ridotte possibili e quindi: 50 – 5 (commissione acquisto) – 5 (commissione vendita) = 40€ di profitto netto.
Un guadagno di 40€ ottenuto con un investimento di 131.000€ appare risicato ma bisogna tener conto di due aspetti:

1. Nello scalping si lavora con grosse cifre (spesso a margine), altrimenti le commissioni incidono troppo. La stessa operazione fatta con 500 Eni avrebbe prodotto una perdita di 5€ (0.01*500 – le commissioni di 10€).

2. Lavorando solamente in intraday stretto si punta sul numero delle operazioni piuttosto che sul singolo guadagno.

Tuttavia lo scalper professionista sa bene che il primo trucco operativo non sta nella tecnica ma nella selezione dei titoli da tradare, infatti le regole non sono così semplici come appaiono, la variazione di 1 tick sul titolo Eni è pari allo 0.04%, è così per tutti i titoli?

No. E questo è il punto più importante da considerare. Bisogna capire come va inserito un ordine a mercato e conoscere le regole che governano i tick poiché a seconda del livello di prezzo del titolo cambia lo scarto minimo di variazione, appunto il tick.

La tabella che segue mostra come vengono calcolate le ampiezze del tick in funzione del prezzo.

Tick scarti minimi.jpg

Questo significa che se un titolo quota più di 0,25€ e meno di 1€ sarà possibile inserire delle proposte in acquisto o in vendita con uno scarto di 0,0005€, se il titolo quota più di 1€ e meno di 2€ lo scarto minimo passa a 0,001€ e così via.

Balza subito all’occhio che la variazione di un titolo che quota, ad esempio, 1€, sarà di 0.0005 ovvero dello 0.05% mentre se il titolo quota 1.1€ la variazione del tick sarà di 0.0010 pari a circa lo 0.09%, quasi il doppio. Conoscere le regole, soprattutto in questo caso, permette già di selezionare la fascia di prezzo, nella quale si trova un titolo, con il parametro della convenienza del tick.

Dovendo scegliere è meglio privilegiare i titoli che hanno appena passato la soglia di cambio del tick poiché la variazione minima percentuale risulterà maggiore.

Nell’immagine che segue è possibile osservare i book con le varie fasce di prezzo con i relativi tick di prezzo associati, si va da immobiliare lombarda con una quotazione inferiore a 0.25€ e quindi con uno scarto del tick pari a 0.0001 al titolo Eni che di euro ne quota 26 e quindi sopra ai 10€ di attivazione del tick massimo che è pari a 0.01€

Tick scarti minimi 2.jpg

All’interno di queste fasce di prezzo possiamo osservare Alitalia sotto 1€, Intesa San Paolo sopra i 5€, Telecom sopra i 2€, Chl appena sopra 1€, ogni titolo ha un suo tick associato che naturalmente ha un peso percentuale diverso a seconda della quotazione del titolo.

E proprio nella ricerca delle soglie di attivazione che dobbiamo andare ad impostare una attenta osservazione perché il tick di un titolo, ad esempio con una quotazione di 0.99 centesimi di euro, avrà un peso pari a 0.0005 mentre appena il titolo supera 1€ la quotazione del tick raddoppia e quindi sarà di 0.001. In questo caso il peso del tick raddoppierebbe con una variazione del titolo tutto sommato molto bassa.

Lo scalper deve osservare e seguire con attenzione le variazioni del tick privilegiando, a parità di condizioni, quei titoli che hanno appena cambiato il tick minimo di oscillazione, e quindi hanno una base di prezzo più o meno uguale a quella del tick inferiore ma possiedono un tick più ampio e quindi con una possibilità di avere un guadagno percentuale sul singolo tick maggiore.

Tick scarti minimi 3.jpg

Possono esserci dei buchi tra il denaro e la lettera che naturalmente sono frutto di situazioni tecniche o di titoli poco trattati come nel caso di Chl, guardiamo la differenza di volumi, 287.000 pezzi contro gli oltre 67 milioni di pezzi di Telecom, anche se Telecom ha una quotazione doppia e dimezzassimo le quantità per uniformarle a Chl la differenza resterebbe ingente.

Tick scarti minimi 4.jpg

Quindi bisogna prestare anche attenzione alla liquidità del titolo perché si corre il rischio di fare un’operazione di scalping buona sulla carta ma non reale poiché i prezzi hanno dei tick di variazione ma non hanno le quantità necessarie per fare un’operazione di scalping. Un’operazione con 5.000 pezzi di Chl non appare produttiva dal punto di vista economico.

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