Insider trading
Non solo ama darle, ma vuole anche riceverle.
A volte è divertente osservare persone intelligenti che le cercano a tutti i costi.
In verità, pochi ne traggono benefici reali.
Fate attenzione alle informazioni riservate.
Se fosse così facile fare soldi, nessuno si preoccuperebbe di farli fare a voi."
(Jesse Livermore)
L'insider trading è un reato finanziario che si compie quando si acquistano azioni, obbligazioni, derivati o altri strumenti finanziari di una società spinti da informazioni riservate o "privilegiate". L'asimmetria informativa è evidente, chi compie insider trading è su un piano privilegiato rispetto agli altri investitori, il fattore di rischio che grava sugli altri investitori viene modificato e non vi è più una posizione di parità degli operatori economici.
L'insider trading può avvenire principalmente quando si negoziano strumenti finanziari grazie a:
1) utilizzo di informazioni materiali non di pubblico dominio.
Negli Stati Uniti questa pratica è chiamata "abuso di informazioni privilegiate" o "market abuse";
2) utilizzo di informazioni non riservate.
In questo caso gli acquisti devono essere fatti da soggetti interni all'azienda, questa pratica è chiamata "insider dealing" e, anche se è considerata legale da molte legislazioni, è soggetta a vincoli informativi sulle negoziazioni, la comunicazione deve essere fatta a specifici organi di controllo, in Italia la CONSOB, negli stati Uniti la SEC.
Un esempio di possibile insider si ha ricostruendo la vicenda di Société Générale e del suo trader "briccone" Jérôme Kerviel. Venerdì 18 Gennaio 2008, durante un controllo di routine, un’operazione sospetta attira l’attenzione degli ispettori: un ordine era passato senza garanzie e quindi risulta anomalo. La direzione della banca viene immediatamente avvertita e scattano le indagini. La responsabilità ricade su Jerome Kervier che viene convocato e che, secondo la banca, ammette le proprie responsabilità. Jerome Kerviel aveva iniziato all’inizio del 2007 a utilizzare tecniche fraudolente per operare senza autorizzazione, inizialmente le cifre erano modeste ma col tempo si sono via via ingrandite, raggiungendo i 50 miliardi di euro di esposizione. Una cifra più grande del prodotto interno lordo del Marocco.
Il rischio per la banca è enorme, viene avvertita la Banca di Francia e il garante dei mercati finanziari, si decide di mantenere la notizia segreta per permettere di liquidare le posizioni assunte dal trader. Qualcuno sa, il titolo inizia a scendere e quando la notizia diviene di dominio pubblico, qualche giorno dopo, tracolla.
Il 28 gennaio 2009 un gruppo di circa 100 azionisti di Société Générale, a seguito del crollo del titolo per il trading non autorizzato di Jérôme Kerviel, hanno presentato una denuncia per insider trading e per manipolazione dell’andamento di borsa. La denuncia è diretta in particolare a un membro del cda che ha venduto azioni per 85,7 milioni di euro poco prima del crollo dei titoli e a “qualsiasi altra persona che direttamente o indirettamente ha tratto profitto da informazioni privilegiate”, come riferisce il legale Frederik-Karel Canoy. Solo una casualità?
Qualche domanda sorge spontanea a ogni investitore:
• Chi e quando è stato informato di quanto stava per succedere?
• Perché chi sapeva ha taciuto sino a giovedì 24 gennaio 2008?
• Chi ha approfittato del più grande insider trading della storia delle borse mondiali?
• Bernanke ha tagliato i tassi dello 0,75% martedì 22 gennaio 2008 alle ore 14.22: gli eventi della Société Générale hanno condizionato la decisione?
Ai giudici il compito di rispondere a queste domande, appare però evidente che l'insider trading è un trading sbilanciato, caratterizzato da assimetria informativa, e poichè chi vende sa bene che il titolo tracollerà, cede i titoli in malafede, con un comportamento al limite della truffa.
All'insider è fatto divieto di:
a) acquistare, vendere o compiere altre operazioni, direttamente o indirettamente, per conto proprio o per conto di terzi, su strumenti finanziari utilizzando le informazioni privilegiate in suo possesso;
b) comunicare ad altri l'informazione privilegiata al di fuori del normale esercizio del lavoro, della professione, della funzione o dell'ufficio;
c) raccomandare o indurre altre persone, sulla base delle notizie privilegiate in suo possesso, al compimento delle operazioni a lui stesso precluse.
Non viene considerato Insider Trading l'utilizzo di informazioni privilegiate acquisite, ad esempio, per un caso fortuito, per rapporti di convivenza, parentela o amicizia con l'insider. E nemmeno l'utilizzo di rumors o voci di mercato rientra nella fattispecie dell'insider trading poichè inidonee a prevedere, con un elevato grado di certezza, l'andamento dei titoli.
Un'altro caso di insider trading da manuale si deve a Kim Schmitz, il fondatore del sito di file sharing Megaupload, che nel 2001 ha realizzato un profitto di 1,5 milioni di dollari vendendo le proprie quote della compagnia LetsbuyIt.com. E allora direte voi?
Beh, si da il caso che la compagnia in questione fosse in procinto di fallire quando Schmitz ne ha acquistato le quote per 375.000$, l'incremento di valore, nell'ordine del 300%, è avvenuto quando lo stesso Schmitz ha dichiarato di voler investire ben 50 milioni di dollari nella società, soldi che ovviamente non aveva e non voleva investire. Qualche anno dopo è stato condannato per aggiotaggio e insider trading ricevendo una multa di 100.000$.
Vedi anche:
- Indice sequenziale Truffe e inganni
- Internal dealing
- Il trader briccone della Société Générale
- Aggiotaggio
- Pump and Dump
- Wall Street (film)
- Wall Street - Il denaro non dorme mai
- Testo della direttiva UE in materia (Direttiva_2003/6/CE - Gazzetta ufficiale n. L 096 del 12/04/2003 pag. 0016 - 0025)