Applicare il Money Management
"Abituatevi, educate voi stessi a fare tutto ciò che fate perfettamente, con cura e precisione; che il vostro agire non abbia niente di impreciso, non fate niente senza provarvi gusto, in modo grossolano. Ricordatevi che nell'approssimazione si può perdere tutta la vita, mentre al contrario, nel compiere con precisione e al ritmo giusto anche le cose e le questioni di secondaria importanza, si possono scoprire molti aspetti che in seguito potranno essere per voi fonte profondissima di un nuovo atto creativo." (Pavel Florenskij)
Ogni operazione di trading è una cruenta battaglia dove in palio non c’è solamente denaro, la posta è ben più alta, si gioca con l’EGO, si mettono in campo strategie che produrranno delusioni o euforie. Cosa vi sembra più importante possedere? Il denaro o il controllo sui suoi spostamenti?
In realtà questi due fattori conducono una vita simbiotica, il denaro per moltiplicarsi deve spostarsi e per mutare in entità consuma l’energia emotiva dei partecipanti al mercato. Si nutre di emozioni poiché, proprio grazie a esse, si generano nuovi acquisti o vendite. La battaglia di un mercato va affrontata con l’indifferenza di chi, votato alla morte, combatte senza timore, incurante dell’esito ma padrone dell’arte del combattimento che non sempre premia con la vittoria il migliore degli avversari.
La più piccola disattenzione, il più inatteso degli imprevisti può volgere a favore di uno dei due combattenti e mutare il destino di una guerra con una sola battaglia. Molti grandi trader e una moltitudine di speculatori, sono stati letteralmente spazzati via dal mercato perdendo tutto il loro capitale in un solo singolo trade dove il rischio è sfuggito di mano, incontrollato, imprevisto nei suoi effetti letali. Jesse Livermore, considerato uno dei più spettacolari e grandi trader privati di tutti i tempi, è morto suicida dopo aver perso tutta la sua fortuna accumulata con il trading.
Enron, Parmalat, Alitalia, Bear Stearns, Lehman Brothers, solo per citarne qualcuno, hanno mietuto molte vittime proprio nell’ultima fase del ribasso, in quella caratterizzata dalla domanda: “ma dove vuoi che vada?”
E allora qual’é, se non la protezione da noi stessi e dalle nostre opinioni, lo scopo ultimo del Money management? Domanda retorica.
Fare trading significa mettere in gioco del denaro e, come nessun condottiero metterebbe mai in campo tutte le proprie forze in un’unica battaglia (se non nella disperazione di una sconfitta certa) anche lo speculatore deve evitare di schierare tutto il proprio denaro in pochi strumenti finanziari.
La parola d’ordine è differenziare, suddividere il rischio, limitare le cadute impreviste sospettando e temendo sempre i mutamenti inattesi, salvaguardando il proprio capitale finanziario. Le regole del Money Management sono personalizzabili in diversi modi, ma ve ne sono alcune che sono più o meno valide sempre, dei principi di condotta che dovrebbero essere adattati al proprio stile di trading e al mercato che si decide di approcciare.
Un Piano di Trading, al pari di una battaglia, si costruisce nel tempo, si pianifica attentamente e, all’occorrenza, si modifica alle mutate condizioni dei mercati. Un Piano di Trading senza Money Management è come una battaglia dove l’unica uscita è quella che passa per la vittoria o la morte.
Serve una terza opzione: la fuga.
I punti da seguire
Questi i punti da seguire per una corretta strategia di Money Management:
• Stabilire una percentuale massima del capitale a disposizione per ogni operazione;
Questa è la regola principale del Money Management. Divide et impera. Dividi e domina.
• Utilizzate solo “denaro di qualità” e quindi evitate l'uso di capitale preso a prestito;
Il denaro non è tutto uguale, ha una sua qualità capace di influenzare le decisioni.
• Predisponete una quota di liquidità per le speculazioni su eventi eccezionali e di breve termine;
Crolli ed esplosioni della volatilità possono creare le condizioni per qualche speculazione veloce e a rischio controllato.
• Contestualizzate i movimenti della volatilità.
I mercati sono in mutamento continuo, valutate la volatilità perché se non è associata alla direzionalità è fonte di molte false rotture.
• Calibrate lo Stop sul guadagno atteso.
Il fattore R è il rapporto tra il guadagno medio e la perdita media ed è un elemento che sta alla base del calcolo della percentuale di Kelly. Si tratta di un elemento da tenere sempre sotto controllo insieme alla percentuale di trade in profitto, nel trading discrezionale lo stop loss deve essere adattato al guadagno medio atteso, è sbagliato avere, ad esempio, uno stop loss del 9% e un target del 3%, i rapporti dovrebbero essere invertiti, 1 punto di stop ogni 3 di guadagno atteso.
• Calibrate il rischio all’operatività.
Maggiore è l’operatività e minore deve essere il livello di rischio.
• Non incrementate una posizione in perdita.
Incrementate una posizione in perdita;
Contestualizzate. Non siate schiavi di visioni estremistiche.
• Incrementate le posizioni in guadagno.
Non incrementate le posizioni in guadagno;
Contestualizzate. Non siate schiavi di visioni estremistiche.
• Riducete il rischio monetizzando una parte dei guadagni realizzati;
Contestualizzate. Se siete in guadagno del 10% e monetizzate il 50% dell’operazione, servirà una perdita del 20% sul rimanente capitale per distruggere i guadagni.
• Non ingannatevi.
Non usate stop “mentali” ma posizionate effettivamente gli ordini di vendita.
Naturalmente si tratta di principi guida, il Money Management è un vestito che va pazientemente cucito su misura.