I livelli di rintracciamento di un movimento
I movimenti di prezzo dopo un prolungato movimento, alla fine subiscono correzioni più o meno estese al rialzo o al ribasso. Queste correzioni vengono chiamate ritracciamenti perché i valori percorrono nuovamente, ritracciano, il terreno perduto o guadagnato in precedenza. Per calcolare le percentuali di ritracciamento vanno individuati due pivot point, ossia due minimi o massimi, si misura la distanza intercorrente tra i due livelli (price space) e si applicano le percentuali di ritracciamento dividendo il range con percentuali predefinite.
Va definito innanzi tutto il price space, come la differenza di prezzo dovuta ad azioni espansive o recessive delle quotazioni, comprese tra due pivot points. Gann era convinto che i massimi e i minimi delle quotazioni si formassero in conformità a delle proporzioni matematiche; per questo poteva essere utile suddividere l'estensione del price space secondo determinate percentuali di ritracciamento.
Le percentuali di ritracciamento più espressive per Gann sono quelle che si dispongono, rispetto ad un pivot point, in corrispondenza del:
- 12.5%, (1/8);
- 25%, (2/8);
- 37.5%, (3/8);
- 50%, (4/8);
- 62.5%, (5/8);
- 75%, (6/8);
- 87.5%, (7/8);
- 100%, (8/8), dell'escursione precedente.
Va notato che i livelli di ritracciamento nascono dalla divisione in ottavi. Queste percentuali, che sono calcolate sul price space, devono essere sottratte dal massimo che ha provocato l’inversione o sommate al minimo che ha permesso l’inizio del movimento rialzista. Vanno considerati come dei possibili obiettivi e dei livelli di supporto e resistenza; possono anche essere utilizzate per individuare dei livelli da un massimo significativo. Ad esempio su un titolo che ha come massimo 1000 possiamo individuare dei livelli di ritracciamento dal massimo del 62.5%, 37.5% e 50% ossia 625, 375 e 500.
La figura di Price Space illustra la tecnica delle Gann Lines applicata all'indice Comit; è agevole notare come tali livelli, determinati a partire dall'escursione di prezzo che ha caratterizzato l'espansione del secondo ciclo primario (1983-1985 da P1 a P2), siano stati in grado di determinare con ottima approssimazione una serie di importanti pivot points: innanzi tutto l'inversione del febbraio 1988 a 430 (punto P3) tramite la linea 62,5% che stazionava a quota 432.58, il massimo raggiunto nel giugno 1990 (punto P4), il minimo registrato a settembre 1992 (punto P5) ed infine l'ultimo top a quota 810 punti (P6).
Tra tutti questi possibili price retracement, Gann affidava un ruolo di particolare importanza alla linea del 50% e alle linee corrispondenti a ritracciamenti del 37,50% e 62,50%; analogamente a quanto prescritto da Dow (che utilizzava però i valori 50%, 33% e 66%), le tre correzioni individuano rispettivamente la correzione più ricorrente ed equilibrata, la correzione minima e la correzione massima del movimento.
I ritracciamenti sono validi, secondo i dettami di Gann, non solo tra due pivot points ma anche tra un importante massimo e lo zero.
Gli esempi di Gann Lines costruite in questo modo sono molteplici e molto significativi. Nel giugno 1981 l'indice Comit raggiunse i 292 punti, ripiegando successivamente fino a 147 punti nel luglio 1982. Tale ritracciamento è il 50% tra il massimo e lo zero (292*0.5=146), così come è il 62% circa tra il massimo ed il minimo di 55.