Il principio della coincidenza
Nel corso dei capitoli precedenti è stato accennato, a più riprese, il principio della coincidenza, cioè la necessità che un segnale di una singola tecnica sia coadiuvato anche da altre indicazioni concordanti. Tutte le tecniche esposte per calcolare i ritracciamenti sono valide, si dovrà cercare una coincidenza d’obiettivo tra i vari sistemi, in altre parole la ricerca dei segnali che convergono da più strumenti, cercando i valori che coincidano con gli orizzonti temporali evidenziati dall'analisi ciclica. Procedendo così l'affidabilità del segnale sarà massima.
Un semplice esempio d’utilizzo dei segnali convergenti è la ricerca dell'incrocio tra il ventaglio d’angoli (lo vedremo nel capitolo dedicato agli angoli di Gann) e le percentuali di ritracciamento, viste prima, tra il price space P1 - P2. Si dovrà prestare particolare attenzione ai punti comuni individuati dai due studi grafici.
La figura presentata illustra questo concetto applicato all'evoluzione dell'indice Comit; va osservata in modo particolare l’espressiva intersezione tra la retta a coefficiente angolare negativo di 82.50° e la linea corrispondente al ritracciamento del 62,5% (punto P3): intorno a questo punto si determina il definitivo esaurimento della fase recessiva e l'avvio di un movimento ascendente orientato dalla retta a 45°.
La fase rialzista iniziata nel febbraio 1988 si arresta dapprima intorno alla linea del 25%, esprimendo un movimento di consolidamento; riparte successivamente per l'ultimo rally della fase bullish, che però soccombe contro la forte resistenza rappresentata proprio dall'intersezione delle due direttrici a 45° (punto P4).
Il principio di coincidenza ritorna ancora una volta per bloccare il nuovo rialzo dei primi mesi del 1994 a quota 810 punti, tramite l'intersezione fra la linea 12.5% e la retta angolare inclinata negativamente a 15°.