Psicologia del trading

Da traderpedia.
Versione del 13 mar 2012 alle 20:47 di imported>Stefano Fanton
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"Quando si fa questo mestiere non ci si puó permettere il lusso di avere opinioni rigide.
Occorre avere una mente aperta e tanta flessibilità."

(Jesse Livermore)


Il Trading è un'attività affascinante, chi di noi non ha mai guardato un grafico o un monitor e ha visto scintillare davanti ai propri occhi un mucchio di soldi, chi non ha mai calcolato quali guadagni stratosferici si possano raggiungere negoziando e che cosa ci potremmo permettere una volta raggiunti tali profitti?

Il trading appare ingannevolmente semplice, si apre un conto si trova un buon metodo per analizzare il mercato e si aspetta che i profitti si realizzino, quale altra occupazione, infatti, permette tali massicci guadagni in un arco di tempo così ridotto?

La realtà, come tutti quelli che hanno esperienza diretta della speculazione sanno, è totalmente diversa : il trading è uno delle attività più estenuanti e difficili in cui ci si possa impegnare.

Gran parte dei Trader di successo è concorde nell'affermare che il successo si basa su tre pilastri:
1) l'analisi del mercato e lo sviluppo di un buon metodo di trading;
2) l'applicazione di ferrei principi di money management;
3) la comprensione di noi stessi e la determinazione di che cosa ci aspettiamo di raggiungere dal trading.


Il metodo si riferisce al modo in cui il mercato è analizzato e a come le decisioni sono prese, il money management si riferisce alla valutazione del rischio e del premio in una negoziazione e la misura di quanto efficacemente il capitale è allocato, la psicologia è lo stato d animo del trader e come è coinvolto nell’intero processo del trading. Tutti e tre gli aspetti vanno curati e si può progredire solo se si progredisce in tutte e tre le aree, comunque il cuore stesso del trading è la psicologia. Questa è una affermazione forte, che potrebbe sembrare provocatoria, ma non lo è affatto!

Partiamo dalla considerazione che il trading nei mercati richiede un forte grado di fiducia in se stessi e di autocontrollo per poter generare dei profitti, ed è molto differente dalla maggior parte degli altri ambienti sociali.

In genere la maggior parte di noi non possiede tale autocontrollo perché siamo cresciuti in un ambiente strutturato dove il nostro comportamento è controllato da qualcuno più potente di noi (genitori, insegnanti, legge etc.) il cui scopo era di manipolare il nostro comportamento per conformarlo alle aspettative della società. Così durante la crescita siamo spinti a comportarci in certi modi da delle forze esterne attraverso una sistema di premi e punizioni, come premio ci è data la possibilità di esprimerci in qualche modo desiderato e come punizione ci è impedito di ottenere quello che vogliamo provocandoci del dolore emotivo o fisico (per esempio un bambino riceve uno schiaffo o un premio come conseguenza per aver fatto o non fatto una determinata azione).

La conseguenza di ciò è che l'unica forma di controllo comportamentale che impariamo è quella basata sulla minaccia di un dolore fisico o emotivo da parte di qualcuno o qualcosa che noi percepiamo più potente di noi. Partendo da questa struttura mentale di base, abbiamo appreso che acquistare il potere per manipolare le cose esterne a noi stessi era l'unico modo per ottenere ciò che vogliamo. 

Il problema è che l'ambiente del mercato non è assolutamente manipolabile e le costrizioni che esistono nella società per controllare il nostro comportamento sono totalmente assenti nel trading. Le risorse mentali che noi utilizziamo nella vita di tutti i giorni non funzionano nel trading. I mercati non hanno nessun potere di controllo su di noi, ne alcuna aspettativa per il nostro comportamento, ne alcuna considerazione per il nostro benessere finanziario.

Se noi non possiamo controllare i mercati (e su questo dovremmo essere tutti d accordo) e i mercati non hanno alcun potere su di noi (infatti non siamo mai obbligati a fare qualcosa), allora, la responsabilità per quello che noi percepiamo e per il nostro comportamento conseguente spetta solo a noi !


L'unica cosa che possiamo controllare è il nostro comportamento.


Gli unici che ci possono far guadagnare dei soldi nel mercato siamo noi, così come solo noi possiamo dare i nostri soldi altri trader. La maggior parte di noi (per non dire tutti) non è abituata ad operare in un ambiente che permette la massima libertà di espressione, dove non esistono costrizioni di alcun tipo e che richiede delle abilità speciali per poter funzionare con successo.

Il movimento del prezzo è fluido, un flusso continuo sempre in movimento esattamente il contrario degli eventi fortemente strutturati a cui siamo abituati. Siamo noi che dobbiamo costruirci le nostre regole ed avere la disciplina di seguirle, le decisioni che vanno prese sono senza fine, infatti non basta decidere se partecipare ma anche quando entrare, quanto rimanere in una posizione, sotto quali condizioni uscire.

In questo processo non c’è nessun inizio, metà e fine ma solo quello che noi creiamo dentro la nostra mente! Una caratteristica del mercato è che presenta un potenziale illimitato per i profitti come pure per le perdite, dal punto di vista psicologico, con il movimento del prezzo in continuo cambiamento, è facile ignorare il rischio e tentare di credere che per questa volta non abbiamo bisogno di seguire le nostre regole (vi siete mai trovati sul lato sbagliato del mercato a sperare che lo stesso inverta la propria direzione?).

Ricapitolando: il mercato è un ambiente che permette la massima libertà di espressione e con un potenziale illimitato per i profitti e le perdite, se chi vi entra non è consapevole delle condizioni psicologiche (cioè è orientato a manipolare l'ambiente esterno, ad operare all'interno di una struttura di costrizioni e con delle aspettative elevate ) in cui si troverà ad operare la strada per il fallimento è quella più probabile.

In realtà quasi tutti quelli che tentano di fare del trading sottostimano completamente le difficoltà e di conseguenza sovrastimano la propria capacità di realizzare le proprie irrealistiche aspettative. Il risultato è che la maggior parte delle persone si procura un danno psicologico (oltre che monetario).

Mark Douglas definisce nel suo “The Disciplined Trader” il danno psicologico come ogni struttura mentale che ha il potenziale per generare paura. Fondamentalmente le condizioni emotive dolorose (stress, ansietà, confusione, delusione) sono il risultato di aspettative non realizzate, (per esempio profitti elevati) che creano un conflitto tra le convinzioni di una persona riguardo al modo in cui le cose dovrebbero essere e l'ambiente reale che non corrisponde a tale convinzioni.

Questo conflitto è espresso sotto forma di dolore emotivo cioè stress, ansia etc.

Le persone sembrano istintivamente costruirsi delle difese mentali contro le intrusioni di informazioni ambientali che contraddicono le proprie convinzioni, e queste difese consistono in diniego, giustificazioni e razionalizzazioni (per uscire un po' dall'astratto, è quello che succede quando pensiamo il mercato non può fare questo, non è logico, si sta sbagliando, etc....).

La conseguenza nefasta è che la nostra mente automaticamente distorce e seleziona le informazioni ambientali (di mercato) per creare meno conflitto possibile tra quello che noi ci aspettiamo succeda e quello che l'ambiente ha da offrirci. Distorcendo le informazioni ambientali per adattarle alla nostra struttura mentale, noi non stiamo condividendo la realtà con il mercato ma stiamo solamente illudendoci e cercando di nascondere una possibile delusione.

Ovviamente se il mercato sta facendo qualcosa di diverso da quello che noi ci permettiamo di percepire (perché alcune, se non tutte, le informazioni che il mercato ha da offrirci confuteranno ciò che vogliamo o speriamo) prima o poi qualcosa deve succedere.

Tali distorsioni della realtà continueranno fino a che c’è una tale differenza tra la nostra struttura mentale e le informazioni del mercato che le nostre difese (illusioni) mentali crolleranno provocandoci uno shock (a volte ci potremmo chiedere come è possibile che le cose possano essere andate così male così velocemente).

Il mercato ci forza a confrontarci con le nostre illusioni attraverso un esperienza che può essere molto dolorosa. A questo punto avremo bisogno di capire come, a causa della nostra comune educazione, cerchiamo di controllare i mercati attraverso la percezione di ciò che noi pensiamo succederà e poi rigidamente ci blocchiamo su queste aspettative, cioè è necessario imparare quel genere di flessibilità mentale che ci permetta di essere consapevoli delle diverse alternative presenti nel mercato.

Se non riusciamo a controllare il mercato, possiamo, però, controllare la nostra percezione di esso, così raggiungendo un più alto grado di obbiettività e quindi di comprensione dei mercati. Per quanto siano dolorose le esperienze di cui ho parlato, in genere non sono in grado dal distoglierci dalle opportunità che i mercati hanno da offrirci ma i loro effetti cumulativi psicologici, che hanno su di noi, sono molto gravi .

Dopo essere passati attraverso molte di queste esperienze la nostra percezione dell'attività del mercato sarà diretta verso il modo di evitare il dolore più che verso il cogliere delle opportunità.La nostra paura di perdere dei soldi, di avere torto o di perdere un opportunità sarà la nostra prima motivazione ad agire o a non agire.

Ciò provoca diversi problemi: per prima cosa la paura limiterà la nostra percezione delle scelte disponibili facendoci concentrare solo sull’oggetto della nostra paura (es. perdere dei soldi), in questo modo non riusciremo ad accorgerci di opportunità profittevoli. Secondo la paura limiterà la nostra gamma di risposte in ogni data situazione (es. sapere cosa fare ma rimanere congelato senza riuscire a far niente).

La possibilità di successo nel trading sta nel riuscire a sviluppare un forte senso di fiducia e di sicurezza (assenza di paura) in se stessi, cioè sapere cosa fare e farlo senza esitazione. Qualunque esitazione creerà dubbio, paura e se noi non ci fidiamo di noi stessi con la stessa intensità proveremo stress, ansietà e paura.

Le esperienze negative che risultano dal negoziare in uno stato di ansietà e paura creeranno o rafforzeranno la nostra convinzione già presente di inadeguatezza ed impotenza alimentando la spirale di negatività. Potremmo essere molto bravi a nascondere agli altri quello che succede ma non possiamo nascondere i risultati a noi stessi.

Se il comportamento del mercato è misterioso, è perché il nostro stesso comportamento è misterioso e non gestibile, infatti come possiamo determinare cosa probabilmente il mercato farà se non sappiamo neanche cosa noi faremo trascurando ciò che vogliamo o percepiamo.

I pochi trader che hanno successo, sono riusciti a superare questi ostacoli psicologici e i modi di dire come: “impara a prendere una perdita, vai con la corrente, taglia le perdite e lascia correre i profitti, per conoscere i mercati tu hai bisogno di conoscere te stesso, etc” altro non sono che un tentativo di esprimere come essi sono riusciti a superarli.

Il Dr. Elder nel suo libro “Trading for a living” afferma che il nemico principale sulla strada del successo è lo stesso trader, se consideriamo che partiamo già svantaggiati dalle commissioni e dalle possibili cattive esecuzioni dei nostri ordini è chiaro che non ci possiamo permettere assolutamente il lusso di prendere delle decisioni di trading sulla spinta delle nostre emozioni.

Alcuni dei consigli del dr. Elder sono:
• le negoziazioni dovrebbero essere sempre basate su regole chiaramente definite;
• il trader dovrebbe analizzare le proprie sensazioni mentre negozia per assicurarsi che le sue decisioni abbiano solide fondamenta razionali;
• la struttura mentale che ti porti dentro dall’infanzia può impedirti di avere successo così è necessario che tu scopra le tue debolezze,
• tieni un diario di trading con le registrazioni di tutte le tue negoziazioni e i motivi che ti hanno spinto ad entrare, ad uscire, a prendere profitto, a prendere una perdita e cerca i modelli ripetitivi di successo o fallimento;
• smettila di incolpare la sfortuna o gli altri per le tue perdite e prenditi la responsabilità dei risultati.


I trader vincenti pensano, sentono e agiscono in modo diverso dai trader perdenti, l'autodisciplina e il controllo emotivo sono le chiavi per il successo perché solo con queste riusciremo ad applicare il nostro metodo di trading e le nostre regole di money management.

Dobbiamo guardare all'interno di noi stessi per eliminare le nostre illusioni, per cambiare il nostro modo di essere, di pensare e di agire. Il cambiamento potrebbe essere molto difficile e a volte impossibile ma il premio potrebbe valere la pena dello sforzo.


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