Il percorso di un Trader

Da traderpedia.
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«L’intuizione particolare che sfugge alla massa non è sufficiente.
Occorre anche il coraggio di metterla in atto con convinzione.
Agire in modo diverso dagli altri nella maggioranza dei casi è assai difficile,
ed è esattamente quello che fa un operatore di Borsa di successo.»

(Bill Lipschultz)

Il percorso di un trader non è univoco ne tanto meno lineare. Ogni storia è unica, un mix tra situazione persone, aspettative e metodo di apprendimento. Molti aspetti nel percorso di un trader sono casuali, dipendono da chi si incontra nel proprio cammino e da quando lo si incontra, tuttavia chi approccia a questo settore solitamente, ma non sempre per fortuna, non è mosso dalla passione e dal desiderio di comprendere come allocare funzionalmente i propri risparmi, no, l’aspirante trader vuole soldi, tanti e possibilmente con poca fatica.


Cervello e trading.jpg

Prima quindi di procedere nella lettura è consigliata la completa comprensione dei 10 passi da compiere per avere insuccesso nel Trading. Non proseguite prima di averli letti.

Un preambolo

Non si può descrivere con precisione la sensazione che prova un trader davanti ai terminali. I prezzi ora scorrono veloci, ora lenti, ora a favore della posizione assunta e altre volte contro. La tensione emotiva è presente, può essere governata, addomesticata, resa mansueta dal tempo ma c’è. Ed è sempre pronta ad esplodere.

Un gigantesco mostro dagli occhi gialli, capace di nutrirsi della paura che lui stesso cerca di generare, capace di rendere il trader estremamente euforico o emotivamente (a volte anche finanziariamente) distrutto. Il mercato intraday rivela chi sei, mette a nudo le tue debolezze e le tue energie, tempra e, se correttamente approcciato, rende in grado di raggiungere l’illuminazione di ogni trader: la visione neutra. Una sorta di indifferenza al rialzo e al ribasso, una continua osservazione dei prezzi che, fino a quando non danno chiari segnali rendono il trader capace di attendere l’occasione propizia.

Nell’attesa risiede l’occasione.

Un trader professionista, qualsiasi sia la sua operatività, arriva ad uccidere le proprie opinioni, le possiede ma sono inanimate, incapaci di condizionare la trasmissione degli ordini. Un trader professionista non è governato dalle emozioni ma dalla gestione del rischio e quindi non ha opinioni, cambia idea con il mercato, continuamente e, soprattutto, è sicuro di una sola cosa:

sa di non poter prevedere un bel nulla.

Già, un trader professionista uccide anche le previsioni con le proprie opinioni e si preoccupa di gestire il rischio accompagnando i prezzi quando il rischio è proporzionato al guadagno atteso.
Il trader novizio è tronfio, nutrito dalle sue stesse aspettative e confortato dalle proprie analisi previsive. Opera prevedendo e, inconsapevolmente, guadagna e perde seguendo un sistema che lo condurrà alla disfatta più inattesa.

Bisogna che qualcuno abbia il coraggio e l’onestà di scriverlo a chiare lettere:

il mondo del trading
sarà fonte
di infinite sofferenze
per la maggior parte di voi.

E questo non perché perderete dei soldi ma perché, insieme ai vostri denari, verranno bruciati nella gigantesca pira della disillusione anche le vostre aspettative, i vostri sogni, il vostro impegno.
Ma non per tutti si profila questo destino.

Alcuni di voi, i più prudenti, i più curiosi di apprendere, i più pazienti, e, non bisogna nasconderlo, i più fortunati, inizieranno un viaggio ricco di gratificazioni e di soddisfazioni. La fretta, anche nell’apprendimento, è sempre una cattiva consigliera.

L'errore tipico che allontana dal giusto percorso

L'errore che la maggior parte di aspiranti trader commette è di affrontare da subito lo studio delle tecniche e tattiche di trading, evitandolo si risparmieranno anni di fatiche e una grande quantità di capitale psicologico. Cercare subito la tecnica significa sperimentare subito i limiti della stessa, stabilito il non funzionamento l'aspirante trader cambierà tecnica per arrivare, qualche mese dopo, a sentenziarne nuovamente il non funzionamento. La ricerca e la disillusione continueranno fino al completo esaurimento del capitale psicologico.

Le tecniche testate non funzioneranno mai perché sarà lo stesso aspirante trader a sabotarle non facendole funzionare correttamente. Ricercare subito la tecnica può sembrare una cosa ovvia, naturale, ma è come se un neonato volesse imparare a correre prima ancora di riuscire a stare in piedi.

Tipico grafico dove la tecnica, o meglio le tecniche, sono predominanti. E inutili.

Prima della tecnica c'è la persona. Con il suo carico di psicologia e filosofia da applicare al trading e, solo successivamente, la tecnica che è fondamentale ma subordinata alla comprensione degli aspetti psicologici che si attivano con il trading.

Per assurdo si potrebbe anche fare a meno di una tecnica governando i meccanismi psicologici, tuttavia comprendere e conoscere le tecniche di trading è fondamentale per almeno due motivi:

  1. Conoscendo le tecniche si può imparare a farne a meno;
  2. Non conoscendo le tecniche rimane il tarlo del sospetto sulla loro reale utilità.

Picasso diceva che ci ha messo tutta la vita per imparare a disegnare come un bambino, per un trader lo scopo finale è il medesimo.

Le 36 fasi da attraversare (parte 1)

In giro è pieno di strategie diverse, di manuali, di teorie e i tanti, tantissimi trader o aspiranti tali, ciascuno con la propria strategia, ci provano. Quasi tutti perdono o galleggiano. Qualcuno guadagna qualcosina, rarissimi casi riescono a costruire fortune milionarie col trading. Cos'hanno di eccezionale queste persone? E' davvero solo questione di strategia operativa o c'è qualcos'altro dietro?

Si tratta di una domanda che merita una riflessione approfondita e quindi va indagato il percorso tipico di un aspirante trader. Sono 36 fasi che non tutti affrontano, molti si fermano prima, alla fase 15, pe questo le 36 fasi sono state divise in due parti.

Molti trader perdano soldi in borsa perché mancano di conoscenza e non lo sanno. O meglio, conoscono l’Analisi Tecnica, hanno letto decine di libri che illustrano le tecniche più disparate ma, per qualche motivo, mancano della necessaria visione d’insieme. E falliscono.

D’altronde sono tutti pronti a dare target dei movimenti, fare previsioni e agitarsi compulsivamente nei mercati, incapaci di comprendere che è la sedia a permettere i migliori profitti.
Molti sono bravi a vedere il mutamento ma non padroneggiano le tecniche per mantenere la rotta giusta, quella capace di spingere il proprio denaro con un vento veloce ma non impetuoso. Mancano, in altri termini, di sicurezza, di comprensione.

E, purtroppo, l’unico concetto che va compreso è che gli andamenti dei mercati non si possono né si devono prevedere. Quanto conflitto si cela dietro una semplice frase, l’obiezione più comune è: “se non posso prevedere come posso acquistare?”

L’acquisto in un trend è l’elemento meno importante da padroneggiare, la gestione dei mutamenti è la vera chiave di volta.

Tutto cambia, prezzi, sentiment, quadro generale, aspettative della moltitudine intelligente e apprendimento collettivo. Anche l’apprendimento e l’esperienza di uno speculatore sono in continuo movimento, 36 sono le fasi che è possibile attraversare, alcune vengono saltate, altre vengono ripetute più volte ma una cosa è senz’altro certa:


l’apprendimento non ha mai fine.


Leggete i 36 punti che seguono, cercate di capire in quale fase siete e, se vi sarà possibile, riflettete su come accorciare il percorso che vi separa dal trading professionale. Non si tratta di una strada retta ma circolare se vista dall’alto, a spirale se vista di lato. Il trading è illusione crudele, i suadenti canti delle sirene offuscano la ragione di molti. Persone che riescono nel loro lavoro trovano nel trading una sfida insormontabile, altri riescono naturalmente, quasi senza sforzo. Ma è una riuscita parziale, effimera.

Con i profitti arriva l’EGO a distogliere dalla visione neutra e ad offuscare il giudizio, l’apprendimento non ha mai fine proprio perché, ad un certo punto, occorre imparare a non apprendere più.

Quando sarete pronti a comprendere comprenderete, ora è il momento delle 36 fasi, è un viaggio che ognuno deve compiere da solo.

(FASE 1) - Accumulate informazioni e nuove conoscenze.
Il mondo del trading si presenta a voi ed è molto affascinante, comperate molti libri e frequentate seminari, studiate i grafici attentamente cercando di capire ogni movimento. L’entusiasmo è alle stelle e siete impazienti di mettere in pratica quanto visto e imparato, sembra tutto molto facile da comprendere.

(FASE 2) - Iniziate a speculare con le nuove conoscenze acquisite.
A volte chi inizia a fare trading guadagna subito anche delle cifre interessanti, o per incoscienza o per fortuna ma, in ogni caso, non vi è alcuna percezione del rischio rovina.

(FASE 3) - Qualcosa non funziona e perdete denaro.
Comprendete che la vostra formazione non è sufficientemente approfondita e dovete colmare molte lacune. Date la colpa del vostro insuccesso alla mancanza di conoscenza e vi buttate a capofitto nello studio di nuove metodologie di trading.

(FASE 4) - Acquisite nuovi concetti.
La ricerca dà subito buoni frutti, le tecniche di analisi sono moltissime e non avete che l’imbarazzo della scelta.

(FASE 5) - Scoprite nuovi strumenti altamente speculativi.
I titoli azionari sono troppo lenti per voi, esistono warrant, opzioni e strumenti derivati che accorceranno la vostra via verso la ricchezza. Ne siete quasi inebriati.

(FASE 6) - Tornate a speculare nel mercato forti di questi nuovi concetti.
Nuove tecniche per nuovi mercati.

(FASE 7) - Perdete soldi e la paura fa la sua comparsa.
Ancora perdite. Eppure conoscete le tecniche e i mercati. Dove sbagliate? La paura compare nel processo decisionale e somma errori ad errori.

(FASE 8) - Cominciate a guardarvi intorno.
Qualcosa non funziona e oramai l’avete capito. Ricercate notizie e informazioni anche da altri trader che, spesso, sono in una situazione simile alla vostra. La cosa vi rincuora, non siete degli incapaci.

(FASE 9) - Rientrate nel mercato e perdete ancora.
Ci riprovate. Continuate a perdere e qualcuno vi dice che il 95% dei trader perde soldi. Cominciate a crederci, temete che i mercati che state seguendo siano manipolati e quindi cominciate a cercare uno strumento finanziario non manipolabile.

(FASE 10) - Cambiate tipo di strumento finanziario.
Che sia il Forex o lo scalping estremo, la novità fa la sua comparsa. Si ricomincia.

(FASE 11) - Nuove informazioni da acquisire.
Il nuovo strumento finanziario o la nuova metodologia richiedono una serie di nozioni specialistiche da digerire. Oramai siete pieni di teoria e faticate non poco a prestare la dovuta attenzione, la passione dei primi momenti è solo un pallido ricordo. Avete passato così tanto tempo in compagnia dei vostri sogni che oramai è quasi impossibile abbandonarli.

(FASE 12) - Riprovate e finalmente riuscite a guadagnare ma avete paura.
Gli errori più grossolani li avete già fatti e quindi li evitate. Guadagnate qualcosa ma appena compare una piccola perdita inattesa ecco che la paura divampa come un inarrestabile incendio. Sviluppate stress da trading e insicurezza a causa delle esperienze negative passate, il trading non vi diverte più.

(FASE 13) - Perdete mesi di profitti in una sola operazione.
Commettete un grande errore a causa dello stress a cui siete sottoposti. Rischiate più del dovuto in una singola operazione e perdete molto. Nel picco di sconforto arrivate a maledire il giorno in cui avete iniziato a fare trading. La vostra autostima è a pezzi. Arriva l'ansia da trading.

(FASE 14) - Cominciate a capire che il trading non è poi così facile.
Staccate la spina e analizzando a mente fredda la situazione vi rendete conto che se aveste avuto l’esperienza di ora, quando avete iniziato, sareste ricchi! L’errore è stato fatto a monte, la fretta di mettervi alla prova e di guadagnare ha creato dei danni che ora è molto difficile recuperare. O trasformate i vostri trade speculativi in investimenti di lunghissimo periodo (tanto nel lungo periodo i prezzi salgono sempre ;-) o vendete tutto e comperate obbligazioni con quel che vi rimane.

(FASE 15) - Pontificate che l’Analisi Tecnica non funziona e che tutti perdono.
Ne siete convinti perché è capitato a voi e quindi deve valere per tutti. Nei mesi di appassionato studio avete condiviso la passione per il trading con altre persone, molte sono nella vostra stessa situazione e voi, nei forum, avete oramai un sacco di conoscenze e non riuscite proprio a dare un taglio netto e definitivo al mondo del trading. Diventate dei teorici, disillusi e rancorosi.


ATTENZIONE!
Molti aspiranti trader non supereranno mai questo punto.

Alcuni abbandoneranno per sempre il trading, altri, i rancorosi del trading, sfogheranno la loro frustrazione criticando e disprezzando ogni cosa. L'analisi tecnica non funziona, questo sarà il loro personale "mantra del lamento".

Le 36 fasi da attraversare (parte 2)

(FASE 16) - Lasciate passare un po’ di tempo e ripartite da capo.
Per qualche tempo vi tenete lontani dai listini, giusto il tempo di eliminare tutto quello che avete appreso e ripartite solo con quei pochi e semplici concetti che avete salvato. Non avete più fretta né ansia di perdere perché avete già perso.

(FASE 17) - Iniziate a realizzare che la via è togliere, non aggiungere.
Continuate a ragionare sul vostro percorso e intuite che troppe tecniche producono troppi risultati in conflitto tra loro e con diversi orizzonti temporali. La confusione ha giocato un ruolo primario nel vostro fallimento, troppi sistemi, troppe tecniche e troppe false certezze.

(FASE 18) - Osservate il mercato stando alla finestra e vi sembra tutto chiarissimo.
Avete un’improvvisa “visione neutra” e tutto vi sembra chiarissimo. Non dura molto ma è capace di confermarvi che siete sulla strada giusta. Osservando il mercato senza desiderio di guadagnare o paura di perdere vedete tutte le numerosissime fasi di indecisione che prima volevate spiegare, analizzare e gestire. Ora sapete che vanno solo individuate e ignorate, anche se si perdono profitti “potenziali”.

(FASE 19) - Realizzate l’importanza del fattore emotivo.
Paradossalmente il prezzo di acquisto è il meno importante nel processo di gestione di un trade. Ora lo comprendete, il quanto state guadagnando non può essere l’unica preoccupazione ma deve legarsi alla qualità dei movimenti, alla “Via del Prezzo.”

(FASE 20) - Realizzate l’importanza del fattore emotivo e caratteriale.
L’emotività è anche frutto del proprio carattere. Realizzate che certe emozioni non riuscirete mai a gestirle perché fanno parte del vostro essere. Non provate più a piegarle al trading ma cercate il trading che si pieghi a loro.

(FASE 21) - Semplificate la visione della vostra analisi.
Il vostro percorso di ricerca personale continua, riprendete in mano le vostre vecchie analisi e notate divertiti le trenta e più linee di tendenza che tracciavate in ogni punto. Per non parlare delle quattro medie mobili e dei tre indicatori che, alla fine, dicevano cose completamente in conflitto l’uno con l’altro. Ora vedete chiaramente se un titolo è in forza o in debolezza, anche senza tracciare nulla.

(FASE 22) - Riprendete a fare trading.
Questa volta tenete più in considerazione il rischio che il profitto, attendete il giusto momento perdendo molte occasioni ma non vi importa nulla. Avete ben scolpito nella vostra mente l’effetto della fretta nei risultati.

(FASE 23) - Comprendete che il metodo siete voi e non le regole …
Le regole indicano la Via e tracciano dei limiti, ma siete voi a dover diventare “il metodo” acquisendo una sensibilità che nasce dall’osservazione neutra, senza preconcetti, paradossalmente senza analisi. Una cosa che prima non comprendevate.


(FASE 24) - Continuate a speculare senza ansia e fretta.
E senza aspettative. Avete imparato ad attendere, seduti sulla riva del fiume aspettando.

(FASE 25) - Comprendete l’importanza dell’uscita più che dell’entrata in posizione.
I movimenti avversi vanno contestualizzati, non è una questione di formazioni grafiche ma di accelerazione e decelerazione dei movimenti, di volatilità e di assenza di volatilità. Il tutto ponderato con le variazioni percentuali. In altri termini è la “Via del Prezzo”.

(FASE 26) - Affinate la metodologia con l’esperienza.
L’esperienza elimina l’indecisione e aumenta i tempi senza trading, toglie e non aggiunge. Ora lo comprendete.

(FASE 27) - Vedete chiaramente gli errori che fino al punto 15 non vedevate.
Ora comprendete cosa significa “togliere per mezzo dell’esperienza”. Non può essere spiegato, ognuno deve viverlo sulla propria pelle e con i propri tempi.

(FASE 28) - Sviluppate delle ferree regole operative o passate ai trading system.
E dire che all’inizio pensavate che i trading system fossero adatti a trader non disciplinati. Che illusione … Pensavate che se un trader è bravo nel discrezionale non ha motivo alcuno per passare ai trading system ma, finalmente, comprendete le finalità di una strategia ferrea di money management e di un trading system che la incorpora. Sono sistemi che servono a proteggervi da voi stessi, dalle vostre analisi.

(FASE 29) - Guadagnate.
Soldi e tranquillità.

(FASE 30) - Perdete.
Soldi.

(FASE 31) - Comprendete che le operazioni in guadagno e quelle in perdita sono entrambe operazioni giuste.
Se seguendo una strategia c’è un segnale di vendita che genera il loss lo seguite, non è un’operazione sbagliata ma giusta. Il trading è anche perdita, in particolare nelle fasi di mutamento.

(FASE 32) - Apprezzate l’indifferenza della visione neutra che prima non capivate.
E la fate vostra. Riuscite finalmente a relegare l’EGO in un angolino rinunciando all’analisi previsiva che, nonostante abbia il 50% di possibilità di avverarsi, è fonte di feroci scontri col mercato.

(FASE 33) - Non rispettate il metodo perché a volte limita i guadagni.

L’EGO è in un angolo ma fa sentire sempre la sua voce. Effettivamente attendere determinati segnali riduce l’operatività di molto e la rende meno divertente. Molti segnali li vedete anche se non sono parte del metodo e anticipate. E guadagnate. Ma non state seguendo il metodo e vivete una sorta di conflitto interiore, una crisi di coscienza che alimenta la forza dell’EGO. Siete combattuti, state combattendo la vostra ultima battaglia sulla via della visione neutra. L’esito è incerto.


(FASE 34) - Guadagnate anche non rispettando il metodo e perdete la disciplina.
Guadagnate. Avete una discreta esperienza per cogliere certi segnali che, anche se non sono tecnici, permettono maggiori profitti. Con il denaro che arriva in quantità maggiore non c’è più posto per la disciplina, ma a voi non importa perché considerate il trading come un mezzo per guadagnare denaro e non per temprare la vostra disciplina.

(FASE 35) - Venite giustamente bastonati dal mercato.
Il mercato vi strappa, quasi senza che ve ne rendiate conto, anni di guadagno. A volte in un periodo eccezionale, a volte anche in un solo trade. La frustrazione è massima, sapevate bene di sbagliare mentre facevate le operazioni causa delle ultime perdite ma erano remote le possibilità di perdere. Il “ma dove vuoi che vada?” ha mietuto un’altra vittima, voi.

(FASE 36) - Abbandonate il trading o comprendete che la tentazione di ignorare le regole vi perseguiterà sempre.
Dovrete convivere con quella tentazione per sempre, a volte le regole possono essere ignorate e permettere ottimi profitti ma, alla fine, non seguire le regole vi costerà molto ma molto caro … Lo insegna la storia.


Non necessariamente una persona dovrà passare per tutte le 36 fasi di apprendimento, alcuni partono avvantaggiati e comprendono subito l’importanza di un metodo, altri non proseguono perché, con grande onestà, prendono atto dei loro limiti.

Altri ancora, e sono i più pericolosi per le loro finanze, continuano imperterriti a commettere gli stessi errori, replicando il comportamento di una mosca che dinnanzi a una finestra chiusa vede l’esterno e continua a sbattere la testa contro il vetro, incapace di vedere i limiti che esistono e che è possibile solo aggirare.

Con astuzia, pazienza e osservazione.

La pianificazione del percorso

Pianificare un percorso di approfondimento richiede la consapevolezza che non tutto è adatto a ogni cosa. Dipende da che mercati si desidera seguire, in che time frame, con che strumenti finanziari. Una prima suddivisione del trading deve tener conto di queste suddivisioni:

  • categorie di asset class (equity, valute, bond, derivati, ..)
  • obiettivi e profili di rischio (speculazione, protezione del capitale, diversificazione, ...)
  • modalità operativa (investment, position, intraday, scalping, ...)
  • approccio analitico (tecnico, fondamentale, integrato, ...)
  • strumenti di analisi (price action, analisi dei volumi, analisi dei cicli, ...)
  • operatività (discrezionale, assistita da TS, algoritmica, ...)
  • aspetti comportamentali (gestione della posizione, regressione cognitiva, ...)


Il percorso va pianificato in funzione della specializzazione che ci si intende dare, chiaramente si tratta di elementi che possono non essere subito chiari nella mente di un aspirante trader, per tutti i trader è necessaria una preparazione standard di base che deve toccare molti aspetti del trading, solo in un secondo momento ci si potrà dedicare agli opportuni approfondimenti.

La preparazione standard di base

Quello che segue è un percorso di autoformazione che un trader dovrebbe fare per non avere lacune sulle basi. E' diviso in 4 fasi distinte.

Fase uno

Esistono centinaia di libri sul trading, alcuni sono dei doppioni, altri sono originali, altri ancora approfondiscono singoli aspetti del trading. La preparazione standard deve partire con lo studio delle biografie dei grandi trader. Per iniziare va letta la sezione Trader di traderpedia:

Questo permetterà di ottenere un'infarinatura sulle diverse tipologie di traders e sui traders più famosi. Ognuno ha una storia diversa ma molti sono gli elementi in comune. Finito con i trader occorre dotarsi degli strumenti di base per comprendere qualsiasi discorso successivo, va letta la sezione Grafici di traderpedia:

Una volta acquisita la conoscenza di base per poter capire un grafico è il turno della sezione Trading:

Borse e Mercati viene dopo, qui ci si fa l'idea di dove le idee di trading trovano una controparte:

Se si è interessati al mercato delle valute va letta la sezione Forex:

Fase due

La seconda fase del percorso di un trader inizia con lo studio della storia, assolutamente fondamentale per comprendere come i mercati siano fatti per sorprendere. Questi argomenti vengono spesso sottovalutati ma sono fondamentali per poter sviluppare le giuste aspettative dai movimenti anomali.

A questo punto l'entusiasmo di un aspirante trader deve essere calmierato. La sezione sulle truffe è stata creata proprio per mettere in guardia da errori grossolani ricordando che, spesso, truffatore e truffato sono complici.

Fase tre

Ristabilito il giusto equilibrio tra aspettative e realtà non resta che affrontare la parte più importante per ogni trader, l'aspetto psicologico-emotivo. La sezione dedicata alla psicologia è un must, assolutamente da leggere e rileggere. Anche e soprattutto in tempi diversi perché certe sfumature appaiono solo quando si è pronti.

Fase quattro

La quarta e ultima fase inizia a entrare nel vivo degli strumenti tecnici a disposizione del trader. L'analisi tecnica ha moltissime diramazioni e teorie tra loro collegate a diverso titolo. Le basi sono da conoscere alla perfezione.

Quello che difficilmente vi verrà detto

Sono diverse le cose che non vi verranno dette sul trading, verità celate o peggio non conosciute nemmeno a chi dovrebbe dirvele:

1) Il trading è una questione di stomaco e non di cervello.
Qualcuno vi potrà anche dire il contrario, che il Trading è tutto cervello e niente stomaco. Non credetegli, magari sarà anche in buona fede nell'affermarlo ma parla per assoluta inesperienza. Riuscire a governare lo stomaco è la cosa più difficile da fare, alcune persone sono più fortunate di altre e non si rendono conto di come il fato li abbia favoriti nell'evitare un malessere che attanaglia lo stomaco ogni volta che sono in loss. Con il tempo lo stomaco non si farà più sentire regolarmente.

2) Lo studio delle tecniche e tattiche di trading richiede poche giornate di studio.
Padroneggiare Stress da trading, assuefazione e illusioni cognitive richiede anni di autoapprendimento;

3) Fare un corso di trading è poco utile, in particolare nelle fasi iniziali della formazione, se non si studia, sperimenta e simula in prima persona.
Certamente si accorciano i tempi di apprendimento ma si corre il rischio di saltare la fase della scoperta in prima persona. Inoltre i corsi sono tenuti da Trader con approcci spesso diametralmente opposti, prima di fare un corso occorre avere ben chiaro l'obbiettivo finale. Il miglior corso un trader lo paga con il tempo, non con  il denaro.

4) Non si può, assolutamente, prevedere il futuro.
Prevedere il futuro osservando il passato. Sono secoli che l'uomo ci prova. Ogni tanto ci riesce, ma quanto conta il caso e quanto l'arte divinatoria?

5) Il 90% delle tecniche, vendita a target compresa, sono forme di divinazione del futuro.
Non bisogna illudersi perdendo tempo ed energia nella ricerca di valori futuri dei prezzi. Un trader deve concentrarsi sul presente e gestire il rischio che la propria posizione corre.

6) Se non riuscirete a far correre i profitti perderete una fortuna con piccole perdite maggiori dei piccoli guadagni.
Piccoli profitti e grandi perdite. Praticamente una costante nel percorso di un Aspirante trader.

7) Se non riuscirete a chiudere in loss senza turbamenti, prima o poi, la perdita diventerà troppo grande per essere accettata.
La difficoltà nel chiudere un loss spesso risiede nelle aspettative riversate nel trade. Il capitale psicologico va preservato quanto quello monetario e prendere posizione sovrapesando un trade è quasi sempre una garanzia di stress, ansia e incapacità di gestire l'eventuale movimento avverso.

8) L'adattamento e la rotazione delle tecniche sono imperativi.
Non esiste un sistema che funzioni bene su tutti i mercati e sempre, tranne il giornale del giorno dopo, se non lo possedete è inutile cercare il sistema miracoloso. Le tecniche di ingresso nel trading (indicatori, oscillatori, pattern, trading system) contano molto meno del money management. Intendendo con questo termine i seguenti parametri:

  • Dimensionamento corretto del conto di trading in funzione degli obiettivi di guadagno.
  • Suddivisione del capitale in N unità da allocare su N trade diversi.
  • Dimensionamento corretto della size del trade.
  • Dimensionamento corretto del margine "vero" da usare per ogni trade (margine di apertura, stop loss di ogni singolo trade, drawdown atteso in caso di X operazioni consecutive in perdita, ecc.)
  • Dimensionamento adeguato di stop loss e take profit, che siano sufficientemente lontani dal rumore di fondo e non troppo ampi da superare il rischio massimo per singolo trade.

9) Lavorare a leva è il miglior modo per capire quanto la psicologia del trading sia importante.
Non sottovalutate l'azione della leva finanziaria, anche i migliori professionisti si sono trovati in grossi guai quando l'hanno fatto. Emblematica è la storia di Bruno Michel Iksil - "La balena londinese".

10) Esiste un capitale psicologico oltre a uno monetario, il primo influenza pesantemente il secondo.
La situazione ideale vede un trader indifferente, allo stesso modo, ai profitti e alle perdite. Ma la realtà è diversa e la mente gioca brutti scherzi quando il capitale psicologico si assottiglia.

Vedi anche: