Minimi e massimi proiettati
Thomas Lefferson.»
Una delle tecniche suggerite da William Delbert Gann per individuare la formazione di un Top o di un Bottom è chiamata dei minimi o massimi proiettati, e consiste, come suggerisce lo stesso nome, nel far partire una trendline da un massimo o da un minimo già formato che debitamente proiettata va ad individuare altri minimi o massimi futuri. Si tratta semplicemente di una trendline proiettata nel futuro.
Nell’esempio proposto, relativo all’indice Comit, vediamo un’applicazione dei minimi proiettati, è bastato congiungere due minimi e prolungare la retta passante per quei due punti per individuarne altri due.
La differenza con la formazione a canale è data dal fatto che Gann utilizzava solo un lato per le sue proiezioni, l’altro lato lo lasciava libero di oscillare purché esso non superi il massimo relativo precedente. Una eventuale perforazione del minimo/massimo proiettato evidenzia un’esasperazione del trend, si tratta di una condizione molto delicata che va attentamente controllata. Nell’esempio su Gemina, con la stessa tecnica, individuiamo altri tre massimi. I massimi relativi di novembre 1992 e gennaio 1993 hanno portato all’individuazione di altri tre massimi relativi, a marzo 1993, ad agosto 1993 e a maggio 1994.
Questi massimi, che andiamo ad individuare, vale anche per i minimi, vanno considerati come dei possibili punti di momentanea inversione del trend. Più a lungo sono testati e più importante sarà la loro perforazione, bisogna prestare particolare attenzione ai nuovi massimi assoluti o relativi accompagnati da nuovi minimi assoluti o relativi, in questo caso il trend è debole e si interromperà a breve.
Nell’esempio sul titolo Gemina ne abbiamo una conferma visiva di quanto esposto; si può osservare il primo massimo individuato, il minimo che segue è superiore al minimo precedente e ciò conferma la bontà del trend. Se ora si osserva il secondo massimo individuato, si trova che è ad un livello di prezzo maggiore del massimo individuato precedente ma il successivo minimo è di gran lunga inferiore al precedente quasi a completare una piccola formazione che si vuole espandere; questo segnale non impedisce al titolo di testare un successivo massimo individuato (il terzo) che però era facile supporre fosse l’ultimo del trend rialzista.
Vedi anche:
- Indice sequenziale William D. Gann
- Indice sequenziale Analisi Tecnica
- Le basi della teoria
- Individuare la fase di trend corrente
- Le principali formazioni grafiche
- Tecniche per individuare Top e Bottom
- I minimi e i massimi proiettati
- L’Over Balance tra prezzo e tempo
- Lo Swing objective
- Outisde Reversal
- Le correzioni minori
- I volumi negli scambi